Berlino investe sulla sostenibilità d’impresa. Fra le multinazionali partner, anche un’azienda italiana

La presentazione del report CSR (Corporate Social Responsibility) dell’azienda Ferrero avvenuta il 5 febbraio 2015 presso la ESMT (European School of Management and Technology) è stata l’occasione per rendere pubblica la creazione del Center for Sustainable Business, il terzo centro di ricerca della business school berlinese. Questa scuola, fondata nel 2002 da 25 aziende leader internazionali, offre master e programmi MBA con particolare attenzione a tematiche quali leadership, sostenibilità e responsabilità sociale d’impresa. Il nuovo centro di ricerca sulla sostenibilità aziendale della ESMT va ad affiancare il preesistente Center for Leadership Development Research e il German Tech Entrepreneurship Center e conta sull’appoggio di multinazionali quali Allianz, BASF, Coca-Cola, IBM, McDonald’s, Nestlé, e Walt Disney. L’incontro tra mondo accademico e realtà aziendali mira a favorire la ricerca e la diffusione di pratiche in grado di inspirare altre imprese; e in questo contesto si inserisce la presentazione del report CSR di Ferrero (potete leggerlo qui in italiano).

L’acronimo CSR fa riferimento alla responsabilità delle imprese per il loro impatto sulla società. Si tratta di programmi volontari volti, ad esempio, a ridurre gli scarti e l’inquinamento prodotti dall’azienda, a contribuire all’educazione e allo sviluppo delle populazioni da cui vengono acquistate le materie prime e a garantire un trattamento adeguato dei dipendenti. Sotto il cappello CSR rientrano quindi un sacco di tematiche etiche con le quali le aziende si devono confrontare constantemente per trovare un equilibrio tra gli interessi economici e quelli socio ambientali. A garantire il successo delle attività di responabilità sociale d’impresa, spiega il prof. Bhattacharya, presidente del Center for Sustainable Business della ESMT, è la capacità dell’azienda di identificare i temi che stanno veramente a cuore dei propri dipendenti, clienti, fornitori e partners. Per Ferrero, azienda di origine italiana con oltre 30.000 dipendenti e 20 stabilimenti produttivi in diversi paesi, i pilastri delle attività di CSR sono quattro: la qualità dei prodotti e in particolare l’attenzione alle materie prime, la fondazione Ferrero, le imprese sociali e il programma Kinder+Sport. In particolare, nel 2012/2013 Ferrero ha investito €7,8 milioni in questo programma educativo a cui nel hanno partecipato oltre 2,25 milioni di bambini in 20 paesi, praticando pallavolo in Italia, basket in Germania, tennis in Cina, taekwondo in Corea… Diversi quindi gli sport proposti, ma coerente il messaggio comunicato dall’azienda che con Kinder+Sport vuole promuovere la gioia di muoversi, lo stare insieme e la condivisione in famiglia delle emozioni.

Ciò non toglie che CSR non ha bisogno di grandi budget e anche le piccole aziende sono in grado identificare le iniziative rilevanti per i loro stakeholders e dare il loro contributo al miglioramento della società. A Berlino ad esempio, vista la crescente attenzione verso un’alimentazione e uno stile di vita sani, molte sono le start-up che offrono ai propri dipendenti l’accesso a una cucina dove settimanalmente viene recapitata una spesa biologica o che organizzano tornei a squadre tra colleghi. L’importante, afferma il prof. Bhattacharya, è che una volta identificate le attività di responsabilità sociale impattanti per l’azienda, vi sia un impegno costante nel tempo, poiché i risultati in termini di miglioramento di immagine e consequente aumento delle vendite non sono visibili nel breve periodo.

Foto di Chiara Polacchini, Berlino Cacio&Pepe Magazine