Chiude la Neue Nationalgalerie e le sue collezioni si spostano altrove. Ecco dove saranno esposte

Il 2014 segna per Berlino una nuova chiusura museale eccellente: dopo l’ala del Pergamon Museum dedicata all’omonimo altare, sarà presto la volta della Neue Nationalgalerie, la galleria d’arte moderna e contemporanea d’acciaio e vetro, progettata negli anni ’60 da uno dei maestri dell’architettura del Novecento, Mies Van der Rohe. La struttura, aperta al pubblico nel 1968 all’interno del Kulturforum, il medesimo milieu della Philarmonie e della Staatsbibliothek di Scharoun e della pinacoteca Gemaelde, ospita al piano inferiore una collezione permanente che spazia dagli impressionisti francesi all’arte Pop americana, e in quello superiore uno degli spazi espositivi più ambiti di Berlino per le mostre temporanee di arte contemporanea.

Il direttore del museo, Udo Kittelmann, deve fare i conti innanzitutto con la razionalizzazione dello spazio, che per il momento riesce a ospitare solo un quinto dell’intera collezione, per la maggior parte giacente nelle cantine e invisibile al pubblico (come spessissimo accade, ahinoi). Collezione che andrà ad arricchire, durante il tempo necessario per lavori di restauro, la Alte Nationalgalerie, l’Hamburger Bahnhof, e la adiacente Gamaelde Galerie. Ma in che modo?
Per il prossimo Maggio è stata annunciata una grande mostra delle opere impressioniste e espressioniste facenti parte della collezione: presso la Alte Nationalgalerie, nella Museum Insel , prenderà il via IMEX (Impressionismo-Espressionismo) che presenterà 120 opere, alcune delle quali rimaste nei magazzini del museo per le appena citate ragioni di spazio, e mai esposte al pubblico. Come dichiarato da Kittelman, una tale formula espositiva non è mai stata applicata alle due correnti pittoriche, e sarà interessante vedere come dialogheranno due dei più importanti movimenti artistici del secolo scorso.

L’Hamburger Bahnhof, nelle sale superiori dell’ex complesso ferroviario, allestirà, a partire dalla metà del prossimo anno, mostre tematiche e monografiche: per il 2016 è previsto l’allestimento delle opere di Ernst Ludwig Kirchner, autore delle celebri Berliner Strassen Szenen, tra le opere più significative dell’espressionismo tedesco e della Berlino prebellica.

La vicina Gemaelde Galerie proporrà invece un altro altro interessante confronto artistico: saranno i maestri rinascimentali stavolta a misurarsi con le opere esuli della Neue Nationalgalerie, così come già avvenuto nel 2009, in occasione della mostra Rothko-Giotto. L’idea è quella di compiere una vera e propria esegesi delle fonti pittoriche, mostrando come il nuovo (come nel caso dell’artista americano, grande studioso e ammiratore della pittura prerinascimentale) nasca spesso da una profonda conoscenza e rielaborazione dell’antico.

I tempi previsti per il restauro (che curatori museali e addetti ai lavori prevedono non sempre con grande lungimiranza) vanno dai tre ai cinque anni, a partire dalla fine del 2014.

Sarebbe di certo imbarazzante non terminare la ristrutturazione entro il 2018, dato che l’anno successivo si celebreranno i cento anni della scuola Bauhaus, di cui Van der Rohe è stato uno dei massimi esponenti, e che diresse per lunghi anni: ci auguriamo che Berlino possa onorare la ricorrenza regalando alla città il necessario e puntuale restauro di quegli otto, magnifici, pilastri di acciaio.

 

Foto © Rae Allen CC By SA 2.0