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Come la Germania trasforma l’immigrazione (anche italiana) in ricchezza

In Germania il numero degli immigrati continua a crescere con effetti positivi su tutto il sistema produttivo

Per anni si è temuto che la Germania stesse diventando un paese per vecchi, una tendenza tipica delle nazioni sviluppate in cui le condizioni di vita favorevoli e il benessere dei cittadini spesso si accompagnano a tassi di mortalità e di natalità bassissimi. Tuttavia, negli ultimi anni, si è registrata un’inversione di tendenza rilevante: il numero di immigrati in aumento, infatti, sta contribuendo al rafforzamento di tutto il sistema tedesco e al «ringiovanimento» della popolazione.

«Gli immigrati sono una grande risorsa per la Germania»

La Germania è sempre stata meta di flussi migratori già dal secolo scorso: non dimentichiamo che il territorio tedesco ospita la più grande comunità turca d’Europa e che molti italiani, spagnoli, greci, jugoslavi e portoghesi (per citarne alcuni) hanno trovato lavoro come Gastarbeiter in numerose fabbriche tedesche durante il boom economico degli anni cinquanta. Tuttavia, negli ultimi anni la mancanza di manodopera in Germania ha allarmato politici ed esperti, che hanno previsto un invecchiamento generale della popolazione così come accade a molti paesi sviluppati, in cui gli elevati redditi pro capite e l’alto indice di sviluppo umano vanno di pari passo con tassi di natalità e mortalità bassissimi. Negli ultimi tempi, tuttavia, si è registrato un cambiamento affatto trascurabile: secondo i dati emersi dall’ufficio federale di statistica, sono previste 200.000 persone pronte a emigrare in Germania, mentre Eurostat prevede addirittura 7 milioni di migranti tra il 2017 e il 2040.

Gli effetti demografici

Naturalmente l’aumento demografico ha effetti su tutta la popolazione tedesca che, stando a quanto dichiarato da Eurostat, dovrebbe passare da 82,2 milioni di persone che attualmente vivono in Germania a 84 milioni nel 2022. Questo grazie appunto agli immigrati che stanno contribuendo all’aumento del tasso di natalità e di conseguenza a un «ringiovanimento» della popolazione tedesca. Dati importanti da tenere in considerazione e che potrebbero far rivalutare di gran lunga il ruolo che i migranti hanno in Germania e più in generale, in Europa.

Il tasso di disoccupazione e la ricerca di lavoratori

Con un tasso di disoccupazione a febbraio 2017 dl 3,9% (4,3% per gli uomini, 3,4% per le donne), la Germania vive un momento d’oro in termini di produttività. Nonostante al momento la Germania sia il secondo Paese al mondo per numero di immigrati (sia europei che extraeuropei) accolti dopo gli Stati Uniti, ci sono ancora molte posizioni di lavoro vacanti come dimostra il portale «Make it in Germany» che raccoglie le varie offerte di consulenza e sostegno esistenti in Germania mostrando dove mancano lavoratori qualificati. Oltre a questo sono ben descritte le condizioni per lavorare in Germania. Qui la versione in italiano. Conoscere il tedesco può fare la differenza (siamo di parte, ma se non siete stabilmente a Berlino vi consigliamo o le Summer School o le lezioni via Skype di Berlino Schule), ma per alcune professioni anche l’inglese, o addirittura l’italiano, può capitare che bastino.

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Foto di copertina: © The Digital Way – Travelling CC 0