Eco, Fortunato, Maraini. L’appello alla Germania: “Fermate la Mondadori, non può acquistare RCS”

Gli scrittori italiani si rivolgono a Germania ed Inghilterra per sollecitare l’Autorità Antitrust Europea a bloccare l’eventuale acquisizione della sezione libri della casa editrice RCS da parte del gruppo Mondadori e lo fanno attraverso le parole dello scrittore e giornalista Mario Fortunato, peraltro ex direttore dell’Istituto Italiano di Cultura a Londra, pubblicate la settimana scorsa sulla Frankfurter Allgemeine Zeitung ed oggi sul The Guardian. Quanto segue è una libera traduzione realizzata dallo stesso autore per Berlino Cacio e Pepe Magazine.

Un solo editore, niente mercato

di Mario Fortunato

Pochi giorni fa, sulle colonne dei due più importanti quotidiani italiani, “Corriere della sera” e “la Repubblica”, è stata pubblicata una lettera firmata da cinquanta scrittori su un caso editoriale e politico, che rischia di essere un pericoloso precedente per l’intera Europa. Gli scrittori che hanno promosso l’iniziativa sono Umberto Eco, Hanif Kureishi, Dacia Maraini, Michael Cunningham, Susanna Tamaro, Thomas Piketty, Paolo Giordano, Tahar Ben Jelloun, io stesso e tanti altri.

Quello che ci preoccupa è questo: il gruppo editoriale Mondadori, che è il più grande gruppo editoriale italiano, di proprietà della famiglia del signor Berlusconi, ha fatto un’offerta pubblica di acquisto di quello che è attualmente il secondo gruppo editoriale italiano, RCS, che fra l’altro possiede il “Corriere della sera”. All’apparenza, non ci sarebbe niente di nuovo. La fusione di importanti gruppi editoriali è una realtà in molti Paesi dell’Occidente, non ultima quella avvenuta fra Random House e Penguin, e ci dicono gli esperti che si tratta di operazioni utili per superare la crisi economica che colpisce il mercato dei libri. In Italia, però, la cosa rischia di diventare un pericolo per la stessa libertà. E non solo perché la famiglia del signor Berlusconi – che ha già una posizione dominante nel mercato televisivo italiano – si troverebbe a dominare anche il mercato editoriale. Ma soprattutto perché quel mercato assumerebbe le caratteristiche di un monopolio di tipo sovietico.

Se infatti la Mondadori acquisterà la RCS (peraltro – si dice – per una cifra irrisoria, e cioè 100 milioni di euro, vale a dire l’ingaggio di un calciatore medio), il nuovo gruppo editoriale controllerà nella sostanza poco più del 40% del mercato italiano. A questo punto, il secondo gruppo editoriale diventerà il gruppo GEMS (Longanesi, Guanda, Garzanti eccetera) con appena l’11%. Inutile che spieghi che un mercato in tali condizioni stritolerà qualsiasi concorrenza e qualsiasi impresa libera e indipendente. Non è difficile prevedere che le case editrici minori scompariranno rapidamente. Del resto, esiste una parola molto chiara, che definisce questo tipo di operazioni, e questa parola è: monopolio. Cioè mancanza di libertà.

In Italia e in Europa, esistono delle regole che stabiliscono il buon funzionamento del mercato. Abbiamo delle istituzioni pubbliche che devono vigilare perché il mercato non divenga una giungla. Queste istituzioni – le Autorità Antitrust – sanno che in qualsiasi settore, se un’azienda sfiora o addirittura supera il 40% degli affari nel suo segmento, significa che non c’è più una libera concorrenza. Per questo, abbiamo scritto il nostro appello e i giornali italiani più importanti lo hanno pubblicato in prima pagina. Abbiamo in sostanza chiesto all’Autorità Antitrust italiana e di conseguenza a quella europea di vigilare e intervenire in quella che non è, a nostro avviso, una semplice compravendita, ma rischia di essere una ferita mortale alla libertà di mercato e un rischioso precedente per tutti i Paesi europei. Noi che abbiamo firmato questo appello non siamo politici, ma scrittori, intellettuali, artisti. Non sta a noi indicare alternative o proposte pratiche per superare la crisi economica. Noi possiamo solo cercare di scrivere buoni libri. Saranno poi i nostri editori a saperli vendere e possibilmente venderli bene. Ma un solo editore sul mercato che razza di libri potrà proporre?