Frankfurter Tor Berlino Andrea D'Addio

Frankfurter Tor, la storia di una delle piazze e stazioni metro più conosciute di Berlino

Una delle piazze più famose dell’ex Berlino Est, Frankfurter Tor

Quale berlinese non si è mai dato un appuntamento a Frankfurter Tor, lì dove passando M10 e U5, c’è una scalinata dove è facile sedersi e bere una birra (o un bicchiere di vino da The Winery) per poi decidere se restare a Friedrichshain, scendere giù a Kreuzberg, salire verso Prenzlauer Berg o recarsi  verso quell’Alexanderplatz che spunta, con la sua torre televisiva, alla fine del lungo viale verso Mitte? Frankfurter Tor è uno dei simboli di Berlino e non potrebbe essere altrimenti. Situata nel quartiere di Friedrichshain, Frankfurter Tor è una piazza che apre con le sue due torri il lungo viale di Karl-Marx-Allee che porta ad Alexanderplatz (dove si trova la famosa Torre della televisione per intenderci). Il viale, realizzato negli anni ’50, è definito anche “la prima strada socialista della Germania” in cui vi sono presenti, per l’appunto, isolati realizzati in pieno stile Repubblica Democratica Tedesca e definiti “Arbeiterpaläste im Zuckerbäckerstil” (palazzi dei lavoratori in stile monumentale). Se siete degli appassionati di architettura date anche una lettura ad un nostro articolo che tratta, per l’appunto, dell’architettura dell’ex DDR.

Frankfurter Tor Berlino Andrea D'Addio

Frankfurter Tor Berlino Andrea D’Addio

La storia della “porta di Francoforte”

Frankfurter Tor, in italiano “la Porta di Francoforte”, è l’antica porta che sorgeva nell’antica cinta muraria della città e da cui originariamente partiva la strada che conduceva a Francoforte sull’Oder, città al confine con la Polonia attraversata dal fiume Oder da non confondersi con Francoforte sul Meno. Anticamente la porta si trovava in corrispondenza dell’attuale stazione di Weberwiese, dunque a 800 metri più da Ovest rispetto all’attuale posizione (ma sempre sull’attuale Karl-Marx Allee) ed era una costruzione in legno come tutta la cinta muraria. Fu demolita nel 1867, in un’epoca in cui non c’era più bisogno (almeno si pensava) di cinte murarie e riposizionata – almeno a livello di toponimia – dopo quasi un secolo all’incrocio tra le attuali Frankfurter Allee/Karl-Marx-Allee e Petersburger Str./Warschauer Straße, proprio dove un tempo passava  il cosiddetto Wilhelminischer Ring (Anello guglielmino), che delimitava fino al 1850 il centro della città. Il nuovo progetto, risalente al 1957 e contraddistinto dalle due emblematiche torri, è il frutto del concorso vinto dall’architetto Hermann Henselmann.

Frankfurter Tor, le due torri

La piazza ricrea a tutti gli effetti una porta urbana e le due torri a cupola, simili alle alle cupole neoclassiche del Deutscher Dom e Französische Dom a Gendarmenmarkt, sono state come dette progettate dall’architetto tedesco Hermann Hemselmann, nome a cui sono legate altre opere architettoniche di stampo socialista. Fu lui a vincere un concorso bandito dall’amministrazione orientale della città per ridare nuova vita al viale principale di Berlino Est. Lo stesso Hemselmann ha avuto a lungo il proprio studio in una delle due torri. Oggi nella torre nord ha sede la Fondazione per la tutela del patrimonio architettonico di Berlino (la Stiftung Denkmalschutz Berlin) mentre la torre sud offre  uno spazio per convegni e ricevimenti e un ristorante dove  si promuovono cene a lume di candela e panoramiche viste sul resto della città.

Il futuro di Frankfurter Tor

Più volte in passato si è pensato di allungare la linea della metro U1 e farla arrivare fino a Frankfurter Tor per unirla alla u5. Diversi problemi logistici al momento hanno bloccato il progetto, Nel frattempo la zona si sta “gentrificando” come il resto del quartiere.

 

Studia tedesco a Berlino o via Zoom con lezioni di gruppo o collettive, corsi da 48 ore a 192 €. Scrivi a info@berlinoschule.com o clicca sul banner per maggior informazioni

Guarda foto e video e partecipa a concorsi per biglietti di concerti, mostre o party: segui Berlino Magazine anche su Facebook, Instagram e Twitter

Immagine di copertina: © Andrea D’Addio.