Germania, cercatori di tesori ritrovano (forse) la Camera d’Ambra trafugata dai nazisti

Tra i tesori trafugati dai nazisti durante la Seconda guerra mondiale va annoverata la Camera d’Ambra, patrimonio appartenente in origine alla Russia imperiale. Tre cercatori di tesori tedeschi sostengono che si trovi nei pressi di Dresda.

Cinquantacinque metri quadrati di splendore, pareti lastricate di pannelli decorati, foglie d’oro e specchi. La Camera d’Ambra (Bernsteinzimmer in tedesco) era un vero e proprio gioiello di arte barocca. Per rivestirla tutta ci sono volute ben sei tonnellate di ambra, la preziosa resina fossile del Mare del Nord. Coloro che hanno avuto la fortuna di visitarla, hanno detto che all’interno della stanza sembrava esservi imprigionato il sole. Non a caso la Camera d’Ambra viene definita da molti l’ottava meraviglia del mondo. Trafugata dai nazisti durante la seconda guerra mondiale, non si hanno notizie di questo splendido patrimonio dal lontano 1945. Eppure tre cercatori di tesori tedeschi sostengono che si trovi all’interno di alcuni cunicoli sotterranei nei pressi di Dresda, per la precisione tra la Repubblica Ceca e la Polonia.

Storia della Camera d’Ambra

La Camera d’Ambra era stata concepita in origine per il castello di Charlottenburg (Berlino). Realizzata da artigiani tedeschi e russi tra il 1701 e il 1709, venne in seguito donata dal re di Prussia Federico Guglielmo I allo zar Pietro I il Grande. Quest’ultimo infatti era rimasto sbalordito dalla bellezza folgorante della sala durante una visita alla residenza prussiana. La stanza passò dalle mani dello zar a quelle della figlia Elisabetta, che fece installare la camera dapprima nel Palazzo d’Inverno, in seguito nel Palazzo di Caterina a Carskoe Selo, località a sud di San Pietroburgo, dove aveva sede il complesso di residenze della famiglia imperiale russa. Purtroppo nel settembre 1941, durante l’assedio di Leningrado (oggi San Pietroburgo), il tesoro venne confiscato dall’esercito tedesco, impacchettato in 28 casse e spedito a Königsberg, oggi capoluogo dell’omonima exclave russa. Dopo un incendio avvenuto nel 1944 i pannelli vennero smontati e nascosti in un maniero sotterraneo. Dal 1945 non si hanno più notizie della famosa Camera d’Ambra. Il fatto che la città di Königsberg sia stata gravemente danneggiata al termine della guerra lascia presupporre che il tesoro sia andato distrutto.

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La ricostruzione e le scoperte successive

Nel 1979 il governo sovietico diede l’ordine di ricostruire la Camera d’Ambra conformemente all’originale. Il progetto fu possibile grazie a disegni, fotografie in bianco e nero e un’unica fotografia a colori disponibile. La nuova Camera venne inaugurata nel 2003 alla presenza del cancelliere Gerhard Schröder e di Vladimir Putin. La questione relativa ai tesori scomparsi sembrava essere stata archiviata, quando nel 1997 vennero rinvenuti in Germania un comò e un mosaico. I due oggetti vennero restituiti alla Russia.

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Le leggende sulla Camera d’Ambra

Numerose sono le leggende sulla Camera d’Ambra. Bernd Esser, ricercatore di Monaco di Baviera, sostiene che il tesoro sia finito negli Stati Uniti d’America. Secondo lo studioso, infatti, la stanza sarebbe stata rimossa dal castello di Königsberg e trasportata in Turingia. Da lì avrebbe raggiunto il Museo di Weimar, quindi Ratisbona e poi l’America. La tesi si fonda su un documento, per la precisione un telex, rinvenuto in una cassa che apparteneva a Heinrich Himmler, capo delle SS. Sullo scritto si fa riferimento a dei “metalli preziosi” che sarebbero stati trasportati a Weimar da due ufficiali di stanza vicino a Königsberg. In seguito la camera sarebbe stata spedita a Ratisbona dove c’era una filiale della Reichsbank che avrebbe dovuto custodirla. Sfortunatamente gli americani requisirono tutto. Altri sostengono che la Camera d’Ambra sia stata distrutta dall’Armata Rossa dopo la controffensiva del 1943 e che le prove in merito siano state infangate. Altri ancora asseriscono che le belle pareti d’ambra si celerebbero nei vagoni del famoso “treno d’oro”, nascosto in un tunnel polacco.

La tesi più recente

Gunter Eckard (medico, 67 anni), Peter Lohr (esperto di georadar, 71 anni) e Leonhard Blume (omeopata, di 73) sono di tutt’altro parere. Secondo i tre cercatori, la famosa stanza si trova in un nascondiglio nei pressi di Dresda, per la precisione tra la Repubblica Ceca e la Polonia. Sul luogo sono state rinvenute delle corde di acciaio con cui presumibilmente erano state issate le casse contenenti i pezzi della stanza. Oltre a ciò i tre sono riusciti a individuare un bunker protetto da esplosivi grazie all’aiuto di un georadar. Stando alle ricostruzioni storiche, doveva esserci una linea ferroviaria che collegava la città di Königsberg alla cava sassone. Proprio qui un treno si fermò nell’aprile del 1945. Queste prove sono bastate per far scattare il permesso delle autorità. Adesso mancano solo i fondi necessari a portare alla luce questo tesoro, il cui valore attuale oscilla tra i 170 e i 300 milioni di euro.

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Immagine di copertina: CC0

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