Germania, cominciato il processo contro un’ex-guardia di Auschwitz oggi 94enne

È uno degli ultimi processi contro i crimini di Auschwitz: da giovedì scorso Reinhold Hanning, 94enne pensionato di Lage in Westfalia, è comparso in giudizio di fronte al tribunale provinciale di Detmold per l’udienza preliminare. È accusato di aver partecipato alle attività del campo di sterminio di Auschwitz, dove fra il gennaio del 1943 ed il giugno del 1944 ricoprì il ruolo di guardia nel SS-Totenkopf-Sturmbann, il reparto «testa della morte» adibito alla sorveglianza del campo di concentramento. Nelle sue funzioni partecipò alla selezione dei deportati verso Auschwitz-Birkenau, dove nel periodo fra maggio e luglio 1944 furono uccise centinaia di migliaia di ebrei ungheresi durante l’operazione «Ungarn».

Concorso in omicidio. Il magistrato accusa Hanning di aver collaborato ad almeno 170.000 casi di omicidio. Il processo inizia il 20 maggio e sono previsti dodici giorni di udienza. L’accusato ha sempre ammesso di essere stato impiegato nel campo di concentramento ma finora non gli si sono potuti imputare reati di omicidio diretti. Hanning afferma di non essere stato consapevole dello sterminio nazista.

Contributo alla macchina del genocidio. L’ultimo processo legato ad Auschwitz ha avuto luogo nell’aprile 2015 contro il cosiddetto «contabile di Auschwitz», Oskar Gröning, che è stato condannato dal tribunale comunale di Lüneburg a quattro anni di carcere per il concorso nell’omicidi di 300.000 ebrei. In passato l’imputazione di «concorso» ai crimini nazisti è stata utilizzata giuridicamente solo nel caso di una partecipazione diretta in un omicidio. Visto che mancano sempre di più testimonianze dirette per evidenziare tale tipo di reato, dal 2011 può essere chiamato in giudizio chiunque abbia complessivamente partecipato allo sterminio. Il senso della sentenza è chiaro: ciascun contributo ha fatto sì che l’apparato di sterminio potesse funzionare.

«Un atto di giustizia in ritardo». All’udienza di giovedì scorso hanno presenziato anche alcuni sopravvissuti di Auschwitz e i parenti delle vittime. 40 di loro si sono costituite parte civile. L’affluenza al processo è stata talmente alta che si è deciso di tenere l’udienza nella Camera di affari e commercio di Lippe. Il vicepresidente del comitato internazionale di Auschwitz ha affermato: «per i sopravissuti di Auschwitz è un atto di giustizia in ritardo. Non è possibile chiudere questo capitolo di storia». Il procuratore generale di Dortmund Andreas Brendel ha spiegato come la giustizia e il popolo tedeschi abbiano un debito con le vittime e i parenti: assicurare alla giustizia potenziali collaboratori dei crimini nazisti.

L’età è irrilevante. Un esperto aveva attestato al 94enne Hanning una capacità limitata di comparire in giudizio; perciò le sedute devono avere al massimo una durata di due ore al giorno. Ai fini della sentenza lo stato fisico dell’accusato è pero irrilevante. Il concorso in omicidio è peraltro un reato che non cade in prescrizione, per il quale sono previsti tre anni di reclusione. Tre altri inservienti del campo di concentramento sono accusati di fronte ai tribunali di Kiel, Hanau e Neubrandenburg; le date delle udienze non sono ancora state rese note.