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Teatro S’Arza, grande successo a Berlino

Grande successo dell’iniziativa del Teatro S’Arza “Gebiet und Identität” (territorio e identità) sulla cultura sarda raccontata attraverso il teatro, le musiche e i prodotti enogastronomici

“Gebiet und Identität” (territorio e identità) è un’iniziativa promossa dal Teatro S’Arza a Berlino. Un’eccezionale serata di teatro, musica e prodotti enogastronomici tipici che ha celebrato la Sardegna in ogni suo aspetto. La manifestazione si è svolta domenica 5 agosto 2018 al Theater O-TonArt, spazio simbolo della vita culturale di Berlino. Oltre ai due spettacoli teatrali, si è svolta una degustazione di cibo e vini e la proiezione del documentario “Il Carnevale di Ottana”. Quest’ultimo parte della trilogia sui Carnevali tradizionali della Barbagia (riconosciuta dal Museo Nazionale delle Arti e delle Tradizioni Popolari di Roma). La manifestazione ha avuto il sostegno dell’Istituto Italiano di Cultura, del circolo dei sardi a Berlino e della Regione Autonoma della Sardegna.

Il primo spettacolo è tratto da un racconto del premio Nobel per la letteratura Grazia Deledda

“Tzia Birora” è la rappresentazione che ha aperto la serata. Uno spettacolo tratto da un racconto dell’unico premio nobel sardo Grazia Deledda. I canti, le danze e musiche evocative, lo spettacolo ha raccontato la storia di una donna sarda che si sveglia, ma non riconosce il posto in cui si trova. Lentamente, guardando gli oggetti che ha intorno, ricostruisce la sua vita fino a scoprire come e perché non aveva inizialmente memoria di nulla. Toccante l’interpretazione della bravissima attrice Maria Paola Dessì, che ha saputo affascinare gli spettatori in scene commoventi come quella in cui la protagonista ricorda la morte del marito, la sua vedovanza, suo figlio nato morto. 

Il secondo spettacolo è una elaborazione del testo teatrale ebraico Dybbuk, regia di Romano Foddai

Il secondo spettacolo del Teatro S’Arza è stato “Racconti di paesi lontani”. Originale rielaborazione del Dybbuk (testo teatrale ebraico) cui trama viene raccontata in parallelo ai racconti della tradizione sarda. La rappresentazione, in sardo/italiano, ha visto in scena Maria Paola Dessì e Stefano Petretto, che hanno emozionato gli spettatori con canti e danze popolari sardi. Particolarmente riuscita l’interpretazione di Stefano Petretto nella parte del giovane contadino culminata nell’incontro con l’amata nell’aldilà. In entrambi gli spettacoli si è riconosciuta la sapiente mano del regista Romano Foddai che, con grande perizia scenica, ha saputo creare delle atmosfere uniche, come se il pubblico si trovasse davanti a quadri pittorici in movimento. La regia, infatti, ha saputo utilizzare la creazione artistica tradizionale della Sardegna non come oggetto folcloristico fine a sé stesso, ma valorizzandola, in modo che venisse rafforzata insieme allo spettacolo.

Il «Carnevale di Ottana» è frutto di vent’anni di studi del teatro, e degustazioni tipiche locali della Sardegna

La serata è proseguita con la proiezione del video “Il Carnevale di Ottana” frutto di oltre vent’anni di studi del Teatro S’Arza sui carnevali tradizionali della Barbagia. Il documentario è depositato al Museo Nazionale delle Arti e delle Tradizioni Popolari di Roma ed è parte di una trilogia che comprende anche quelli su Mamojada e Orotelli. Il documentario ha immerso il pubblico nell’atmosfera arcaica dei riti e delle tradizioni popolari sarde, che ha assistito stupefatto alla proiezione. A seguire la degustazione dei prodotti tipici locali, il cui posto d’onore è stato riservato ai formaggi tipici provenienti da tutta l’Isola. Inoltre, la serata è stata accompagnata d una raffinata selezione di vini realizzati con vitigni autoctoni tra cui varie qualità Monica di Sardegna, Cagnulari, Cannonau e Vermentino e dall’immancabile Pane Carasau. Il risultato di questa operazione è stato un grande spot dei beni materiali e immateriali della Sardegna, incuriosendo i molti buyer presenti alla manifestazione.

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Berlino Schule tedesco a Berlino

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Immagine di copertina: Facebook