Guida alla Berlinale 2016: i biglietti, le feste, i 10 film da non perdere e le location

Dall’11 al 21 febbraio avrà vita la 66esima edizione della Berlinale. Ecco 10 cose da sapere per godersi al massimo quello che è uno dei più importanti festival del cinema al mondo.

1-I BIGLIETTI, DOVE E COME COMPRARLI

Si possono comprare  con un anticipo massimo di tre giorni per i film in prima proiezione e quattro per quelli in replica. Le prevendite partono lunedì 8 febbraio (per i film dell’11). Si possono compare:

-online sul sito della Berlinale. Cliccate qui, scegliete il film e la proiezione a cui volete andare.

-all’Arkaden di Potsdamer Platz

-al Kino International (Karl-Marx-Allee 33 – Mitte)

-all’ Haus der Berliner Festspiele, (Schaperstraße 24 – Wilmersdorf).

-direttamente nel cinema poco prima della proiezione sempre che siano rimasti dei biglietti.

2-LE PROIEZIONI SONO TUTTE IN LINGUA ORIGINALE CON SOTTOTITOLI IN INGLESE

Non tutti i film hanno anche i sottotitoli in tedesco.

3-LE PROIEZIONI DI GALA

Le proiezioni serali al Berlinale Palast o all’Admidral-Palast sono sempre accompagnate da almeno un membro del cast e/o dal regista e i biglietti normalmente costano qualcosa in più.

4-I RED CARPET E IL CENTRO OPERATIVO DEL FESTIVAL SONO A MARLENE DIETRICH PLATZ

Ovvero il continuo di Potsdamer Platz. E’ qui che avviene quasi tutto: al Berlinale Palast le proiezioni di ogni film in concorso con tanto di red carpet e sfilata degli invitati, mentre accanto, al Grand Hyatt Hotel, avvengono le conferenze stampa e soggiornano molte delle star invitate. Se avete poco tempo e volete solo gustarvi l’arrivo di attori e attrici di richiamo, fatevi una passeggiata da queste parti. Anche molte delle proiezioni avvengono qui tra Berlinale Palast, CineMaxx e CineStar. Il resto delle location, sparpagliato per tutta la città, è ben riassumibile da questa bella cartina realizzata dalla Berliner Zeitung. Cliccate il tasto destro, sopra l’immagine, per aprire “in un’altra finestra” a risoluzione maggiore.

Mappa della Berlinale

5-IL MERCATO DEL FILM

Si svolge al Martin Gropius Bau che per l’occasione sospenderà la sua solita programmazione di esposizioni di mostre d’arte. Normalmente l’ingresso è solo per chi ha un pass, ma provate a chiedere una cortesia o cercate un amico con il pass che garantisca per voi. Dentro ci troverete i vari stand delle cinematografie di tutto il mondo (anche l’Italia, pronta a vendere anche i suoi peggiori film), tute con il proprio stanzino per le proiezioni private, la scrivania per siglare i contratti e tante locandine. E’ un’esperienza che, chi non ha mai fatto, dovrebbe fare se ama il cinema e vuole vedere/sapere come funziona il dietro le quinte.

6-NON TUTTI I FILM SONO IN ANTEPRIMA MONDIALE

A differenza di Venezia e Cannes, Berlino è un festival che non ci tiene molto a presentare solo film in anteprima mondiale, e molti dei suoi film sono spesso già stati presentati durante il Sundance (il festival del cinema indipendente USA che prende il via proprio in questi giorni) o altri festival.. Poiché la selezione dei film della Berlinale è spesso piuttosto discutibile e non sarebbe una novità avere una lunga serie die film in concorso degni delle migliori dormite (non brutti, ma infinitamente noiosi), è bene cercare di cautelarsi

7-LA GIURIA 2015

Presidente di giuria è quest’anno Meryl Streep. Altri membri: l’attore tedesco Lars Eidinger, il critico inglese Nick James, la fotografa francese Brigitte Lacombe, l’attore britannico Clive Owen, l’attrice italiana Alba Rohrwacher e la regista polacca Malgorzata Szumowska. A loro verrà affidato assegnare l’Orso d’oro al migliore film e ai migliori attori, nonché gli altri premi della competizione principale.

8-I FILM 2016

I 10 più attesi? Ave, Cesare! dei fratelli Coen (peraltro film d’apertura), il fantascientifico Midnight Special di Jeff Nichols, il cybercrime Zero Days di Alex Gibney, Chi-Raq di Spike Lee (fuori concorso), Fuocoammare di Gianfranco Rosi (vincitore a Venezia nel 2013, il drammatico L’avenir di Mia Hanse-Love con Isabelle Huppert, The Commune di Thomas Vinterberg (ex Dogma, autore di Festen), A Quiet Passion di Terence Davies (biopic su Emily Dickenson),  il sentimentale Maggie’s Plan (con Ethan Hawke e Julianne Moore) e il filippino A Lullaby to the Sorrow Mystery di Lav Diaz sulla storia vera del rivoluzionario Andrés Bonifacio y de Castro, 458 minuti in bianco e nero solo per i veri cinefili. Verranno presentati anche i primi due episodi della seconda stagione di Better Call Saul e della prima di The NIght Manager con Hugh Laurie. Grande la presenza italiana con un intero focus sui nostri giovani cineasti nella sezione Talent Campus di cui potete leggere qui.

9-LE FESTE

Quasi ogni film ne organizza una. E non solo loro. Lo fanno le cinematografie di vari paesi (anche l’Italia ha la sua festa), film in produzione, sponsor, sezioni del festival e così via. Come essere invitati? La cosa più semplice e passeggiare per il Martin Gropius Bau e chiedere informazioni su chi fa una festa lo stesso giorno o il giorno precedente e chi la gestisce per chiedere poi il biglietto direttamente a loro. E’ infatti nel giro delle produzioni che girano gli inviti. Se avete un aggancio, non lasciatevelo sfuggire. Le feste sono normalmente open bar (sia che siano after party che cene) ed è questa la ragione per cui di mattina durante la Berlinale succede poco o nulla.

10-PERCHÈ LA BERLINALE È SPECIALE

Perché, a differenza di Venezia o Cannes, qui la città partecipa davvero. Tutti i quartieri si sentono coinvolti sia grazie ad iniziative come Berlinale goes Kiez che per i suoi cittadini, pronti a fare file di ore per accaparrarsi un biglietto qualsiasi e sentirsi parte della manifestazione. Il festival di Berlino è stato fondato nel 1951 nella parte ovest  per ridare vita culturale e fermento ad una città semi-distrutta e spartita in settori. Un tempo sede del festival era la zona del Ku’damm. Lo spostamento a Potsdamer Platz è avvenuto solo negli anni ’90, a muro caduto. Ad oggi è il festival europeo con più crescita per numero di partecipanti sia addetti ai lavori che pubblico. La ragione? Sembra davvero una grande festa popolare.

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