I 10 scrittori tedeschi che hanno vinto il Premio Nobel per la Letteratura

Dei 123 vincitori del Premio Nobel per la letteratura dal 1901 a oggi, 10 sono tedeschi. Ecco chi sono

Dal 1901, anno dell’istituzione del premio, a oggi, si contano 123 vincitori, di cui ben 10 tedeschi. Ecco chi sono. Nell’elenco anche Nelly Sachs, di nazionalità svedese, e Herman Hesse, svizzero, in quanto entrambi nati in Germania.

Theodor Mommsen

«Di seguito, colui che infestò e macchiò tutta l’epigrafia del Regno di Napoli e in particolare il tesoro letterario delle lapidi campane, Francesco Maria Pratilli, canonico di Capua» – Le Lettere di Theodor Mommsen agli Italiani

Theodor Mommsen è stato uno storico, giurista e filologo. Nato a Garding nel 1818, ricevette il Premio Nobel nel 1902 per la sua Storia di Roma, opera in tre volumi in cui espose la storia di Roma dalle sue origini fino alla fine della Repubblica romana e al Governo di Giulio Cesare. Quest’opera rimase un punto di riferimento fondamentale in Germania per circa un secolo. Mommsen fu professore di storia romana all’Università di Berlino. Nel 1868 ottenne la cittadinanza onoraria di Roma.

Paul Johann Ludwig Heyse

«Pensi di essere buono perché sei credente? Il diavolo sicuramente non è ateo» – Spruchbüchlein

Paul Johann Ludwig Heyse è stato un poeta, scrittore e drammaturgo tedesco. Nacque a Berlino nel 1830, dove studiò lettere classiche. Grazie alle sue traduzioni presentò molti letterati stranieri tra cui Foscolo, Leopardi, Manzoni e Shakespeare al pubblico tedesco. Molte delle sue novelle sono ambientate in Italia, tra cui L’arrabbiata (1855). Nel 1910 vinse il Premio Nobel per la letteratura.

Rudolf Christoph Eucken

«La questione del senso e del valore della vita umana dà meno pensieri in tempi tranquilli» – Der Sinn und Wert des Lebens

Rudolf Christoph Eucken è stato uno scrittore e filosofo tedesco. Nacque nel 1846 ad Aurich, nella Bassa Sassonia. L’opera Die Lebensanschauungen der großen Denker, in cui analizza il ruolo del cristianesimo nella vita moderna, è molto rappresentativa del suo pensiero. Nel 1908 fu insignito del Premio Nobel per la letteratura.

Gerhart Hauptmann

«La morte è la forma più blanda della vita» -Michael Kramer

Gerhart Hauptmann è stato un poeta e drammaturgo tedesco. Il suo primo dramma, Prima dell’aurora, debuttò nel 1889 presso il teatro Lessing di Berlino e segnò la rottura con il naturalismo, fino a stravolgere molti tabù legati all’aristocrazia. Il suo lavoro più importante, I tessitori, risale al 1892. Fu insignito del Premio Nobel per la letteratura nel 1912 «in riconoscimento della sua fertile, varia ed eccelsa produzione nella sfera dell’arte drammatica».

Thomas Mann

«L’uomo non educato dal dolore rimane sempre bambino» – I Buddenbrook

Thomas Mann nacque a Lubecca nel 1875. Il suo primo grande romanzo fu I Buddenbrook (1901), di stampo autobiografico, opera che gli valse il Premio Nobel per la letteratura nel 1929. Tra le altre opere importanti ricordiamo Tonio Kröger, La morte a Venezia La montagna incantata. Con l’ascesa del nazismo Mann lasciò la Germania per rifugiarsi prima in Svizzera e poi negli Stati Uniti.

Hermann Hesse

«Tutti i libri del mondo

non ti danno la felicità,

però in segreto

          ti rinviano a te stesso» – Libri

 Nato nel 1877 a Calw, Hermann Hesse è stato un poeta, scrittore, filosofo e pittore tedesco. Naturalizzato svizzero, morì nel 1962 a Montagnola, nel Canton Ticino. Nel suo romanzo di esordio, Peter Camenzind (1904), Hesse racconta con realismo la vita provinciale della borghesia del tempo. Proprio grazie a quest’opera cominciò a vivere del lavoro di scrittore. Una delle sue opere più famose è Siddharta, pubblicata nel 1922, ma diventata popolare negli anni ’60 e ’70, quando divenne testo di riferimento per molti giovani europei e americani.  Il successo di Siddharta favorì la riscoperta di altre opere dell’autore come Il lupo nella steppa (1927) e Narciso e Boccadoro (1930). In seguito alla Seconda Guerra Mondiale, nei suoi scritti Hesse inizio a occuparsi del destino della nazione tedesca. Nel 1946 ricevette il Premio Nobel per la letteratura «per la sua forte ispirazione letteraria coraggiosa e penetrante esempio classico di ideali filantropici ed alta qualità di stile».

 

Nelly Sachs

«Sorriso e pianto, coppia di gemelli,

cercarono di unirsi nell’amore» – Il marionettista

Nata nel 1891 a Berlino, Nelly Sachs fu una poetessa tedesca. Figlia di un commerciante ebreo, Sachs fu costretta a lasciare la Germania per la Svezia, dove ottenne la cittadinanza svedese. Nelle sue opere si ritrova il trauma dell’olocausto. Tra le sue opere ricordiamo Nelle dimore della morte (1947) e Fuga e trasformazione (1959). Nel 1966 ricevette il Premio Nobel per la letteratura «per la sua scrittura lirica e drammatica eccezionale, che interpreta il destino d’Israele con resistenza commovente», premio che condivise con lo scrittore israeliano Shmuel Yosef Agnon.

Heinrich Böll

«Non capivano che il segreto dell’orrore sta nel particolare. È molto facile, un gioco da bambini, pentirsi di gravi colpe: errori politici, adulterio, assassinio, antisemitismo. Ma chi perdona il particolare? Chi comprende i dettagli?» – Opinioni di un clown

Heinrich Böll nacque a Colonia nel 1917. Vissuti gli anni della Seconda Guerra Mondiale, Böll diventò uno dei maggiori scrittori tedeschi del dopoguerra insieme a Günter Grass, con cui frequentò il movimento culturale del Gruppo 47. Si oppose al regime nazista e rifiutò di entrare a far parte della Gioventù hitleriana. Nel 1972 vinse il Premio Nobel per la letteratura per il suo romanzo Foto di gruppo con signora (1971), in cui ripercorre, attraverso la biografia di una donna, la storia dalla nazione tedesca dalla Prima Guerra mondiale agli anni ’60 del Novecento. Anche nel testo Opinioni di un clown è presente un’ulteriore critica alla società tedesca del dopoguerra.

Günter Grass

«Si può star seduti in eterno su una panchina di parco, fino a diventare di legno e bisognosi di comunicazione.» – Il tamburo di latta

Nato a Danzica nel 1927, Günter Grass è stato uno scrittore tedesco. Fu un altro “scomodo” protagonista della Germania postbellica, molto critico nei confronti della società tedesca della seconda metà del Novecento. La sua prima opera, Il tamburo di latta, pubblicata nel 1959 e parte della Trilogia di Danzica insieme a Gatto e topo (1961) e Anni di cane (1963), suscitò molte polemiche. Nel 2006 pubblicò Sbucciando la cipolla, un’autobiografia in cui racconta la sua esperienza come soldato nei reparti delle SS ai tempi della Germania nazista. Grass, «le cui licenziose fiabe ritraggono la faccia dimenticata della storia», ricevette il Premio Nobel per la letteratura nel 1999.

Herta Müller

«Gli oggetti appartengono sempre a ciò che è proprio di un essere umano, ne sono inseparabili. Sono la parte estrema tolta dalla pelle delle persone.» – Il re s’inchina e uccide

Nata in Romania, Herta Müller è una scrittrice e poetessa tedesca. Vittima della dittatura comunista di Nicolae Ceauşescu, si trasferì a Berlino nel 1987, dove nel 1989 pubblicò il romanzo breve In viaggio su una gamba sola. Nell’opera L’altalena del respiro (1989) Müller denuncia le torture subite dai rumeni di madrelingua tedesca nei campi di lavoro sovietici, in cui anche la madre della scrittrice era stata deportata. Nel 2009 le fu assegnato il Premio Nobel per la letteratura poiché «con la concentrazione della poesia e la franchezza della prosa ha rappresentato il mondo dei diseredati».

 

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Foto di copertina: Thomas Mann © Bundesarchiv, Bild 183-R15883 / Unbekannt / CC-BY-SA 3.0