Jens Spahn

I tedeschi cominciano a stufarsi di chi parla solo inglese a Berlino

«Non è possibile che per andare al ristorante a Berlino si debba saper parlare inglese»

È quanto ha affermato durante un’intervista al Neue Osnabrücker Zeitung Jens Spahn, viceministro delle finanze del governo di  Angela Merkel contribuendo ad una polemica iniziata lo scorso marzo da un editorialista del Tagesspiegel. Non è un’osservazione campata in aria. Chiunque abiti a Berlino ed è solito frequentare ristoranti di cucina etnica si sarà trovato davanti a camerieri che ti parlano direttamente in inglese. Se provi in tedesco loro non colgono. Il tema si è riversato sulla campagna elettorale tedesca diventando pretesto per parlare della reale tolleranza degli esponenti della CDU verso gli stranieri. Spahn non è solo un esponente di spicco della CDU, ma è colui che Politico ha definito «il candidato dei cristiano democratici per il post Angela Merkel».

«Una situazione del genere non accadrebbe mai a Parigi» (cit. Jens Spahn)

«Ogni cittadino della capitale tedesca dovrebbe avere la possibilità di parlare la propria lingua nei ristoranti della città. Non è accettabile recarsi in un locale di Neukölln ed essere serviti da quattro camerieri tutti incapaci di parlare tedesco. Un nativo berlinese non può sentirsi emarginato dalla sua stessa città perché non parla inglese». Secondo il deputato questa barriera linguistica disturba i cittadini ed è «una pazzia che non accadrebbe mai a Parigi». La priorità di ogni immigrato dovrebbe essere quella di imparare la lingua tedesca. Il numero di residenti a Berlino cresce ogni anno di più. 225.000 persone in più tra il 2015 e il 2016. Dei 42.800 arrivati a Berlino nei primi sei mesi del 2015 ben 37.200 erano stranieri (richiedenti asilo e non) contro i 5600 tedeschi.

La lettera di tre deputati tedeschi ad Angela Merkel

La polemica di Jens Spahn si inserisce all’interno di un discorso più ampio e che solo la settimana precedente alle sue affermazioni si era arricchita di un nuovo episodio. Protagonisti i deputati Gunther Krichbaum e Johannes Singhammer dell’Union (CDU e CSU) e Axel Schäfer del SPD che con una lettera aperta hanno chiesto ad Angela Merkel che venga utilizzato anche il tedesco negli incontri riguardanti l’Unione Europea. I tre hanno lamentato la presenza a Bruxelles di documenti scritti solo in francese e inglese. «Il tedesco viene considerata lingua spazzatura». Pronta la risposta del capo dello staff di Angela Merkel Peter Altmaier. «In un Paese come la Germania dove la scienza e la ricerca sono due importanti risorse, gli scambi internazionali costituiscono un valore fondamentale».

I cittadini tedeschi e l’inglese

L’aumento dell’uso dell’inglese nei negozi e nei ristoranti di Berlino ha anche alcuni sostenitori. Un recente articolo pubblicato su B.Z.Berlin ha riportato l’opinione della deputata dei Verdi Ramona Pop. La donna ha dichiarato la sua voglia di sentire parlare sempre più inglese a Berlino. «Molti non hanno ancora capito che Berlino è una città che parla inglese. Se siamo una città aperta ed internazionale e vogliamo richiamare giovani imprenditori, l’inglese è una risorsa che dobbiamo valorizzare». Va inoltre sottolineato che la conoscenza dell’inglese è ampiamente diffusa a Berlino e in Germania. Un articolo dello Spiegel, infatti, racconta come i tedeschi non parlino inglese più per timidezza che per ignoranza.

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Immagine di copertina: © Beerhall and bar in the Nikolaikirch quarter – Jorge Royan – CC SA 3.0