Il Tresor e la cultura del clubbing di Berlino dagli anni ’90, un documentario da non perdere

Un documentario racconta la storia del Tresor, uno dei locali storici e più importanti della capitale tedesca

Per arrivare dal Fischbüro al Tresor bisognerebbe passare per tanti trasferimenti e cambi di nome: Ufo 1 (fondato solo da Hegemann), Ufo 2 e, finalmente, nel 1991 Tresor, non dove lo conosciamo tuttora, ma su Leipzigerstrasse 126 -128. Solo nel 2007 il Tresor è arrivato nella sua attuale sede, una ex centrale elettrica della Berlino Est caratterizzata da un’atmosfera piuttosto dark, perfetta cornice per serate techno. Celebre sono i suoi party nel weekend, quando le lunghe file scandiscono i tempi dell’entrata e la serata Globus Monday del lunedì, ma anche durante la settimana si possono trovare eventi interessanti, anche se parte del locale potrebbe essere chiuso. Molti dei dj che si esibiscono fanno parte dell’omonima etichetta Tresor, altro punto di forza di questo club.

 

«Qualcosa di importante ci sta aspettando laggiù»

La prima location del Tresor si trovava in Leipzigerstraße 126 -128. A trovare l’incredibile spazio dove sarebbe sorto il club sono stati Achim Kohlenberger e Johnnie Stieler passeggiando una sera nei pressi di Potsdamer Platz. Tra le macerie un tempo sorgeva uno dei più celebri grandi magazzini della capitale tedesca: la Wertheim Department Store, costruita tra il 1886 e il 1906. E nel 1991 il Tresor nacque proprio dai caveau del negozio (per questo si optò per il nome Tresor). La festa d’inaugurazione – essendo illegale – non fu pubblicizzata, ma si diffuse tramite passaparola o tramite linee telefoniche apposite chiamate “Rave Line”. Il Tresor, oltre ad essere stato uno dei primi club a organizzare serate techno, è stato un importante ponte musicale e culturale con la scena elettronica di Detroit. Nel club si sono esibiti artisti del calibro di Juan Atkins, Jeff Mills, Mike Grant e Blake Baxter.

Dopo la caduta del Muro a Berlino si respirò un’aria di grande libertà e infinite possibilità. I protagonisti si raccontano nel documentario

«Quando è caduto il Muro, è arrivata la Techno». Così racconta Achim Kohlenberger, uno dei fondatori del celebre club. La situazione politica post 1989 ha dato vita a un’enorme energia che si è canalizzata nella techno e nelle feste illegali. Le autorità non avevano interesse in quello che succedeva e per questo molti cittadini tedeschi (e non) sono riusciti nella fase di transizione a modellare a loro immagine uno spazio come il Tresor. Quest’ultimo rappresentava, per tutti i giovani scossi dalla divisione, nuova personalità e nuovo mondo. Dopo anni di separazione, due culture che fino al 1989 si sono scontrate sono state unite dalla techno. «Non esisteva più differenza tra Est e Ovest. Tutto girava attorno alla musica. Le persone volevano festeggiare e noi abbiamo trovato la giusta colonna sonora». Come afferma uno dei suoi fondatori il «suono era radicale, sconfinato e eccessivo proprio come fu la caduta del Muro».

Nel 2007 il Tresor si è trasferito a Köpenicker Straße 70. “It’s Not Over”

Dopo 14 anni a Leipzigerstraße il Tresor è stato costretto a chiudere – nel 2005 – la sua prima sede. Con gli anni, il volto urbanistico di Berlino si stava preparando a subire nuove trasformazioni e le stesse autorità avevano assunto nuova posizione rispetto al club (nel 2003 ci fu un grande blitz della polizia che portò al fermo di 400 persone). Non c’era spazio per il Tresor nei progetti architettonici che interessavano la zona attorno a Potsdamer Platz. Al contrario, al posto del club sorse un complesso di uffici. Difatti, se dopo la caduta del Muro gli enormi spazi non avevano proprietari, a partire dai primi anni 2000 la situazione era ben diversa. Nel 2005 il Tresor ha annunciato in un comunicato la chiusura definitiva della sua prima location con una un’ultima grande festa tenutasi il 16 aprile 2005. Nel 2007 il club ha trovato una nuova casa in Köpenicker Straße 70 continuando a far ballare migliaia di persone. «Il Tresor è subcultura, e quindi cultura che produce creatività e condivisione».

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Foto di copertina: © Youtube Sub Berlin -“The Story of Tresor” (Documentary)