In una stazione della metro di Berlino si è testato per un mese il riconoscimento facciale e pochi cittadini ne sono contenti

Siete passati ad agosto per la metro Südkreuz di Berlino? Se la risposta è sì, sappiate che i dettagli del vostro viso possono essere stati registrati.

Per un mese infatti la polizia tedesca ha testato un software per il riconoscimento facciale. Una fase di sperimentazione prima di allargare l’iniziativa a tutte le stazioni metropolitane cittadine.

[adrotate banner=”34″]

Come funziona il software

Ufficialmente il test ha incluso solo partecipanti precedentemente conosciuti dal software, un gruppo di 275 volontari che nelle settimane precedenti hanno fornito due foto del proprio volto, oltre al proprio nome alla polizia, autrice dello studio assieme al Ministero degli Interni e la Deutsche Bahn. Se le telecamere riconoscevano un viso già schedato ne registravano il passaggio. Se non lo riconoscevano lo eliminavano. Intanto, però, anch quelli non riconosciuti erano ripresi e analizzati. Le telecamere sono state posto all’entrata della stazione e su una delle scale mobili dirette ai binari della metro. Il programma ha messo poi a confronto i filmati di sicurezza e i dati forniti dai volontari che a loro volta hanno indossato un piccolo trasmettitore per verificare che siano veramente entrati nella stazione.

Lo scopo del test

Le autorità hanno giustificato l’uso del software con l’idea di fornire un mezzo per identificare e rintracciare persone che potrebbero costituire una minaccia per il pubblico. «La speranza è quella di poter riuscire ad identificare ed evitare in anticipo crimini e situazioni pericolose» ha spiegato il portavoce della polizia. Inoltre, la stessa Deutsche Bahn può trarre beneficio dal software: grazie ad esso si potrebbero prevenire atti di vandalismo sui mezzi, ad esempio i graffitari che scrivono i propri “tag” sui vagoni della metro. Il software, che si basa sul riconoscimento di nomi e foto presenti nel proprio database, potrebbe essere anche utilizzato per riconoscere sospetti presunti, o già conosciuti Tuttavia, questo tipo di tecnologia non è stata mai testata in condizioni di vita reale. «Vogliamo testare il software in condizioni normali. I tester, ad esempio, potrebbero indossare un casco da bici, oppure sparire nella folla. Non c’è certezza del 100% di successo».

Gli esperti di sicurezza sono consapevoli del grande margine di errore dell’esperimento. Stimano un tasso di fallimento di uno su un milione. In un sistema di trasporto che offre servizio a tre milioni di persone ogni giorno, questo significherebbe tre reazioni errate da parte della polizia ogni giorno.

I dati raccolti sono in via d’analisi. In caso di successo, sarebbe intenzione delle autorità di eseguire un miglioramento delle varie telecamere di sicurezza, che andrebbe a costare diversi milioni di euro

I rischi di un Grande Fratello

Il rischio più grande che può incorrere in seguito ad una effettiva installazione del software è la perdita di diversi diritti digitali. In particolare, si rischia la libertà di muoversi anonimamente in uno spazio pubblico. Secondo Christopher Lauer, esperto di internet e di protezione dei dati personali, nonché esponente del partito socialdemocratico.«Non c’è alcun beneficio per la lotta contro il crimine». I difensori della privacy dei dati considerano illegittimi i programmi di riconoscimento facciale biometrico. Andrea Voßhoff, commissario della protezione dei dati federali della Germania, sostiene che «se questi sistemi vengono messi in utilizzo, sarebbe una pesante imposizione su diritti fondamentali». Una tecnologia del genere potrebbe essere abusata nel caso di uno stato autoritario. Si rischia uno sviluppo di nuove modalità di controllo del pubblico, che si andrebbero ad aggiungere alla già esistente censura di internet, e altri sistemi di sorveglianza pubblica. In pratica, il rischio maggiore è quello di creare una situazione orwelliana: «Big Brother is watching you».

[adrotate banner=”39″]

Berlino Schule tedesco a Berlino

SEGUI TUTTE LE NEWS SU BERLINO, SEGUI BERLINO MAGAZINE SU FACEBOOK

[adrotate banner=”34″]

Foto di copertina: Telecamere di Sicurezza © Pixnio – CC0