Zalando

L’azienda che assume più italiani a Berlino? È Zalando. Ecco perché

Lo scorso 28/08 Zalando ha presentato i conti del primo semestre del 2014 chiusosi con un aumento di fatturato del 29,5% rispetto all’anno precedente. In questa occasione Berlino cacio e pepe ha incontrato e intervistato Giuseppe Tamola, giovane country manager di Zalando per Italia e Spagna.

Quali sono i fattori chiave del successo di Zalando in Italia?

E’ necessario considerare diversi fattori, il tipo di prodotto che si porta sul mercato, come proponi il tuo prodotto e infine, non per questo meno importante, c’è il team. Dopo un attento studio di mercato ci siamo resi conto che il 30% degli italiani non ha un conto corrente, rispetto alla percentuale dei tedeschi che è dell’1.1%. Abbiamo quindi pensato che puntare sul pagamento alla consegna fosse la strada giusta da percorrere. Spesso si vogliono portare innovazioni in un mercato che oggettivamente non è pronto. Oggi, ad esempio, si sente parlare spesso di Bitcoin e diverse aziende si stanno muovendo in questa direzione, bisogna però sempre studiare con attenzione il mercato a cui ci si rivolge. E’ importante essere innovativi ma le innovazioni introdotte devono anche portare i loro frutti.

Come si sta evolvendo in Italia il mobile-commerce?

Per ora è molto simile al trend europeo ma, a mio giudizio personale, vedo per l’Italia una traiettoria di crescita molto più forte nei prossimi mesi. Sicuramente c’è una fase di accelerazione del mobile-commerce, è giusto tuttavia precisare che non c’è una transazione tecnologica in corso, i nostri ordini sono multi-device e il mobile è un elemento che completa.

Che ruolo giocano i social media per un’azienda come Zalando?

I social media hanno diverse funzioni per noi, la prima è sicuramente quella di promuovere i nostri prodotti sul mercato anche attraverso il lancio di nuove campagne, la seconda è sicuramente quella del branding e infine, rappresentano un interessante strumento di customer service.

Quanti italiani lavorano oggi da Zalando?

Il team italiano e spagnolo lavorano in stretta collaborazione poiché i mercati sono piuttosto simili e le strategie adottate lo sono altrettanto. Ci sono circa 50 persone nel settore marketing e circa 80 nel customer service. Zalando ha dei grossi team funzionali centrali che si occupano della creazione dei tool, poi ci sono i team locali che si occupano della marketing execution e hanno tutti più o meno una grandezza simile. I team locali sono anche strutturati in modo tale che possano essere di supporto l‘uno all’altro, in caso di assenza del personale. Zalando oggi è alla continua ricerca di grafici, informatici e fotografi; sul nostro portale si possono trovare quotidianamente posizioni aperte soprattutto nei team centrali, come ad esempio quello dell’IT. Molti italiani che arrivano e lavorano da Zalando spesso rimangono da noi poiché la nostra azienda è in grado di offrire un certo grado di solidità, per altri invece è stato un trampolino di lancio per aprire la propria startup. Diciamo però che Zalando vanta un certo grado di expertise del suo personale, nel senso che chi arriva da noi ha modo di crescere e diventare un vero e proprio professionista, è nell’interesse stesso dell’azienda poi mantenere queste figure professionali.

Possiamo quindi dire che Zalando è l’azienda berlinese in cui lavora il maggior numero di italiani?

Si può certamente affermare che la realtà di Zalando è molto eterogenea. Ci sono circa 50 nazionalità diverse e l’età media dei nostri dipendenti è di 29 anni. Abbiamo un team italiano di grandezza molto simile agli altri team, molti altri connazionali invece lavorano nei team centrali. Non so se è l’azienda con il maggior numero di italiani in assoluto ma, sicuramente, è una tra quelle che a Berlino ne assume di più.

Quali difficoltà hai incontrato quando hai deciso di trasferirti a Berlino? Quali consigli ti senti di dare a chi vuole trasferirsi e fare carriera all’estero?

Personalmente ho avuto delle difficoltà iniziali con la burocrazia tedesca ma questo forse è più un mio problema personale. In linea di massima non sono un fanatico degli italiani all’estero, nel senso che ognuno ha poi un proprio cammino. Sicuramente Berlino è una città interessante in termini di qualità di vita. Probabilmente se un ragazzo va fuori dall’Italia è perché ha voglia di imparare e confrontarsi con qualcosa di diverso. Se si ha l’impressione di imparare e migliorasi stando all’estero, si è sicuramente sulla strada giusta.

la foto dell’articolo è © Zalando

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