La commovente storia del ragazzo tedesco che con Twitter vuole rintracciare un senzatetto “speciale”

Quando i social network si trasformano in strumenti di solidarietà: in questi giorni si sta diffondendo la commovente storia di un giovane tedesco che ha utilizzato Twitter per rintracciare il padre sparito 10 anni fa e diventato clochard.

«Cerco il mio papà»: conteneva queste toccanti parole l’appello divulgato su Twitter da un ragazzo tedesco che ha deciso di affidarsi al popolare social network per tentare di ritrovare suo padre, sparito 10 anni fa. Come riporta Berliner Morgenpost, l’appello non è rimasto inascoltato: migliaia di persone hanno reagito condividendo il suo tweet e riuscendo a mettere il giovane sulle tracce del padre.

L’appello su Twitter

«È molto difficile per me, ma forse Twitter mi può aiutare. Cerco il mio papà. È senza fissa dimora e dovrebbe vivere ad Amburgo. La sua condizione fisica è probabilmente molto critica. La foto è di circa un anno fa. Un retweet significherebbe tutto per me. Grazie!»: così recitava il messaggio di Norman, questo il nome del ragazzo, dello scorso 25 dicembre. Il testo era accompagnato da una foto del padre per semplificare la sua identificazione.

Già in passato Norman aveva cercato di rintracciare il padre: il ragazzo ha raccontato di essersi messo in contatto circa un anno fa con un uomo di nome Alex che sosteneva di conoscere suo padre. Purtroppo l’intermediazione non era andata a buon fine e così, a un anno di distanza, il giovane ha deciso di provare la via dei social network.

Le reazioni

Nel giro di due giorni l’appello di Norman è stato ritwittato più di 17.000 volte. Alla luce del successo registrato, il giovane ha fornito ulteriori dettagli sul padre: «Si chiama Klaus ed è sparito 10 anni fa. Da allora risulta disperso. Già all’epoca era alcolizzato. Poco prima della sua scomparsa si era procurato una grave ferita alla testa in un incidente». Come spesso succede sui social, non tutte le reazioni al tweet di Norman sono state positive: alcuni utenti lo hanno accusato di mentire, altri hanno ironizzato sulla sua storia, ma il ragazzo non si è dato per vinto. E così la solidarietà ha prevalso: il 26 dicembre Norman ha ricevuto il messaggio di un utente di Amburgo che sosteneva di lavorare dove suo padre è solito passare la notte. Stando a quanto twittato da Norman, l’uomo gli avrebbe raccontato di conoscere suo padre da quattro anni, lo avrebbe definito una «brava persona» costretta a vivere in condizioni terribili e vittima dell’alcolismo. Sembra inoltre che l’uomo abbia promesso di prestare al padre del ragazzo il proprio telefono affinché si metta in contatto con la famiglia. «Lo abbiamo trovato. Ne sono sicuro» scrive Norman in attesa la telefonata del padre.

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Foto di copertina: Homeless © Karim Corban CC BY 2.0