Hampel

La storia degli Hampel, i coniugi che sfidarono Hitler con la scrittura pagando con la vita

Elise Lemme e Otto Hampel, meglio noti come i coniugi Hampel, furono tra i pochi che osarono sfidare Hitler. I due furono giustiziati per alto tradimento. Il loro crimine? Aver osato dire pacificamente no al nazionalsocialismo

I coniugi Hampel convolarono a nozze nel 1935, ma il loro impegno anti-nazista ebbe inizio solo nel 1940, all’indomani della morte del fratello di Elise Hampel, successivamente all’invasione tedesca in Francia. Il dolore per la scomparsa subita fu la molla che fece scattare i coniugi. Si attivarono per smobilitare le coscienze e lo fecero in un modo così domestico e silenzioso che per la Gestapo fu impossibile scoprirli in tempi subitanei. Otto ed Elise si misero semplicemente a scrivere. In particolare scrissero e distribuirono oltre 200 cartoline anonime, in cui invitavano le persone a smettere di cooperare con i nazisti, a interrompere le donazioni in loro favore, a rifiutarsi di prestare il servizio militare e infine a rovesciare Hitler. La storia degli Hampel è stata il soggetto del romanzo Ognuno muore solo di Hans Fallada e del film Lettere da Berlino del regista Vincent Pérez, interpretato fra gli altri da Emma Thompson e Brendan Gleeson e presentato alla Berlino 2016.

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La battaglia dei coniugi Hampel

Il loro era un grido silenzioso che partiva dal basso con l’ambizione di diventare una rivolta civile in grado di coinvolgere i cittadini stessi. Purtroppo i tempi non erano i più appropriati: la vittoria tedesca nel territorio francese e il conseguente sentimento di riscatto della Germania dallo sfacelo della Prima Guerra Mondiale facevano sì che il Führer e il suo partito godessero di una diffusa approvazione da parte della maggioranza dei cittadini del Terzo Reich. Gli sforzi dei due coniugi, entrambi di modeste condizioni e umili origini, volti a cercare di destare le coscienze assopite dei tedeschi furono vani. Gli Hampel si trovarono a dover lottare con un nemico ben più forte: l’arma della propaganda nazista. Il lavaggio delle coscienze e l’indottrinamento alla denuncia instillato nei cittadini dal partito di Hitler era invincibile e i vicini di casa e di quartiere di Otto ed Elise si tramutarono ben presto nei loro aguzzini.

La damnatio memoriae fallita

Dal settembre del 1940 fino all’autunno del 1942 fu praticamente impossibile per la Gestapo riuscire a risalire agli autori di quelle tante cartoline segnalate, denunciate e consegnate alla polizia segreta di Hitler. Ma fu proprio una di quelle denunce a portare all’arresto degli Hampel e alla loro condanna a morte tramite decapitazione per alto tradimento. Così, nella giornata dell’8 aprile 1943, i due coraggiosi coniugi vennero giustiziati nella prigione di Plötzensee. La loro rivalsa, nonché la beffa per gli agenti della Gestapo, è che senza i registri della polizia segreta questa storia non sarebbe mai arrivata ai giorni nostri e il coraggio di Otto ed Elise Hampel sarebbe morto con loro.

Il trailer di Lettere da Berlino di Vincent Pérez:

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