La storia del misterioso dizionario di tedesco dei fratelli Grimm mai pubblicato

Il prestigioso progetto dei fratelli Grimm consisteva nella realizzazione del più grande vocabolario etimologico tedesco mai pubblicato

I due fratelli Grimm, noti ovunque per il loro contributo alla letteratura e alla tradizione germaniche, hanno lavorato per quasi tutta la loro vita al vocabolario etimologico che doveva fungere da testo di riferimento per la lingua tedesca. Completato dopo 120 anni e suddiviso in 33 volumi, quest’opera permette di chiarire e conoscere a fondo l’origine e l’uso di ogni parola della lingua tedesca. Tuttavia, l’opera non è mai stata pubblicata.

 

Il vocabolario etimologico

Solo dopo dieci anni dall’inizio del progetto si cominciarono a vedere i primi risultati. Il volume iniziale, su cui i fratelli lavorarono fino al 1854, includeva solo le lettere A e B. Il secondo volume invece includeva anche le parole inizianti con la D, e apparve nel 1860, un anno dopo la morte di Wilhelm. Jacob scomparse, invece, nel 1863, mentre lavorava alla lettera F. Le voci del vocabolario create dai fratelli Grimm non sono conformi agli standard dei volumi odierni: il vocabolario era considerato, infatti, più come una sorta di storia naturale delle parole, e non si poneva come obiettivo quello di offrire delle definizioni chiare. Dopo la morte dei fratelli Grimm, comunque, alcuni colleghi ritennero necessario il proseguimento del lavoro. Nel 1867 il progetto iniziò a ottenere finanziamenti governativi. La versione definitiva del 1961 contiene 330.000 parole.

I Grimm sono stati dei grandi esponenti della cultura germanica

Jacob e Wilhelm Grimm sono conosciuti per aver rielaborato e raccolto le fiabe della tradizione germanica, all’epoca non adatte a un pubblico di bambini. Nonostante i toni oscuri e i finali inquietanti, con la loro raccolta di fiabe i fratelli Grimm hanno conosciuto un successo senza tempo. Inoltre, alcune delle loro storie più famose sono state trasportate sul grande schermo: “Biancaneve” ispirò il primo lungometraggio animato di Walt Disney nel 1937, mentre la fiaba di “Hänsel e Gretel” diventò un’opera lirica, musicata da Engelbert Humperdinck.

L’inquietante mondo fiabesco

I fratelli Grimm sono stati i primi a istituire la categoria delle fiabe e a considerarle un vero e proprio genere. Le fiabe differiscono dalle favole poiché queste ultime non hanno contenuto magico (ossia, fate, principi, streghe); ma anche dalle leggende, in quanto queste sono caratterizzate dall’elemento mitico. I Grimm hanno cercato di dimostrare che la cultura tedesca aveva un patrimonio valido tanto quanto quello francese, greco e latino. I due intellettuali non si sono limitati a raccogliere fiabe già esistenti, ma a rielaborare tutto ciò che le loro menti suggerivano. Grazie alle loro parole, il lettore viene trascinato in ambientazioni oscure, all’interno di fitte foreste popolate da streghe e lupi, dove hanno luogo fughe, omicidi efferati, agguati. Nel 2005 l’UNESCO ha proclamato le fiabe dei Grimm patrimonio dell’umanità.

Per chi vuole conoscere meglio il fantastico mondo dei fratelli Grimm, è possibile visitare il museo a loro dedicato (ne abbiamo parlato qui).

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Immagine di copertina: Deutsch: Doppelporträt der Brüder Jacob und Wilhelm Grimm / Die Brüder Grimm ©SMB Digital, dominio pubblico