La storia Leonardo Conti, il ministro della sanità nazista che si impiccò un mese prima di Norimberga

Chi era Leonardo Conti, il medico svizzero naturalizzato tedesco

Nel 1940, durante il Terzo Reich, venne compiuto l’omicidio sistematico di oltre 70.000 persone con disabilità mentali e fisiche. L’operazione prese il nome di “azione T4” o “eutanasia” e tra i suoi fautori compare il medico Leonardo Conti, svizzero di origini ma naturalizzato tedesco. Conti nacque a Lugano nel 1900 da una famiglia borghese: il padre era un funzionario postale e la madre cittadina tedesca. Dopo il divorzio dei genitori si trasferì a Berlino con la madre e qui, dopo aver ottenuto la cittadinanza, proseguì gli studi. Già durante gli anni della scuola emerse l’atteggiamento antisemita: venne infatti espulso per aver aggredito dei compagni ebrei. La propensione verso l’estrema destra lo portò ad arruolarsi nelle SA nel 1925. Una volta diventato medico si affiliò alla società segreta Thule, un’organizzazione razzista fortemente antisemita. Durante la guerra venne nominato Segretario di Stato alla Sanità presso il Ministero degli Interni e lavorò come medico nei campi di concentramento dove fu incaricato di uccidere tramite eutanasia gli ebrei inabili ai lavori forzati.

L’arresto e la scelta del suicidio per sfuggire alla condanna

Quando gli Alleati giunsero a Flensburg il 19 maggio 1945 Conti fu arrestato con l’accusa di aver perpetrato crimini contro l’umanità. Venne riconosciuto il suo coinvolgimento nel programma di “eutanasia” in tribunale, ma prima che dell’avvio del Processo di Norimberga Conti si tolse la vita. Era il 6 ottobre 1945 quando Leonardo Conti si impiccò nella sua cella nella prigione di Norimberga lasciando una lettera di addio in cui spiegava il suo gesto. Aveva mentito sotto giuramento durante l’interrogatorio nel tentativo di occultare il suo coinvolgimento negli esperimenti medici di cui in realtà era responsabile.

Il medico sepolto con le sue vittime

Nel 2005 venne scoperta una lapide al cimitero di Norimberga su cui appariva inciso il nome di Leonardo Conti. Uno dei principali responsabili del programma “eutanasia” messo in atto nel corso del Terzo Reich era sepolto insieme alle sue stesse vittime. La lapide commemorativa celebra la caduta di 581 vittime della guerra e con loro compariva anche il medico carnefice di oltre 70.000 vite. La notizia ha suscitato sdegno e proteste fra le organizzazioni umanitarie e di difesa dei diritti umani, che chiesero che le spoglie di Leonardo Conti venissero traslate in un’altra tomba o che il suo nome fosse rimosso dalla lapide.

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Immagine di copertina: © Von Bundesarchiv, Bild 183-J14110 / CC-BY-SA 3.0, CC BY-SA 3.0 de