Le 10 categorie di ciclisti che puoi incontrare a Berlino

Se vivi o desideri vivere a Berlino non puoi fare a meno della bicicletta né di conoscere le 10 categorie di ciclisti in cui ti puoi imbattere in giro per la città.

Ecco 10 categorie di ciclisti di cui Berlino è piena.

1 – I ciclisti puri

Tante persone usano la bicicletta a Berlino, ma non tutti possono ritenersi veri e propri ciclisti. Possiamo definire ciclisti puri generalmente tutti quelli bardati da capo a piedi come Jan Ullrich al Tour de France: caschetto, occhiali da sole, magliettina e pantaloncino elasticizzati, scarpe da pedalata decisa. Per loro la bici non è solo un mezzo di trasporto ma la compagna di una vita, il mondo un’immensa pista a disposizione e la giornata un eterno percorso a tappe. Passano da casa a lavoro, dal lavoro al bar, dal bar al supermercato, dal supermercato al ristorante, dal ristorante alla discoteca e poi di nuovo a casa cronometrando ogni spostamento. Non si capisce bene quale lavoro facciano né dove riescano a cambiarsi d’abito una volta arrivati a destinazione (probabilmente in ogni luogo hanno un armadietto privato con i vestiti già pronti all’uso), tuttavia non fanno nulla senza la loro amata al fianco. Riconoscibili anche per il sedere ammaccato e le venature poderose ai polpacci, vengono talvolta seguiti da parenti o amici in macchina al fine di ricevere rifornimenti di succo di mela.

2 – Quelli che schizzano a gran velocità

Facili da incontrare e pericolosi da incrociare sono tutti quelli per cui andare in bici è necessariamente una gara di velocità. Così come i corrispettivi amici automuniti, anche loro bruciano semafori e tagliano quadrivi senza badare a nulla. Sono di solito piegati in avanti con le mani incollate al manubrio e pedalano istericamente con una marcia inserita sbagliata (perché non hanno tempo di cambiarla). Schizzano come mosche impazzite e raramente sanno dove sono diretti. Il loro unico obiettivo è arrivare in tempo, qualsiasi cosa voglia dire.

3 – Le carovane

Una delle massime espressioni di attività familiari a Berlino è sicuramente la pedalata in città. Carovane di mamme seguiti dai rispettivi figli attraversano strade come mamma papera e suoi piccoli nelle favole. Di solito la fila va in ordine decrescente: mamma (o papà) figlio/a maggiore, figlio/a minore, perché bisogna essere precisi anche quando ci si diverte. Nessuno sembra badare all’altro, né ai possibili pericoli di morte certa che i bambini rischiano di correre. Scene del genere in Italia sarebbero impossibili da vedere. Per farsi un giretto in città, i genitori chiamerebbero a raccolta tutti i parenti e circonderebbero i figli con due fila serrate di biciclette armate fino ai denti, a mo’ di schieramento di guerra spartano, fissando un velo sempiterno di paura ed inquietudine negli occhi dei poveri malcapitati. A Berlino, invece, i piccoli al massimo ricevono un paio di richiami in due ore e un’occhiata di controllo (quasi sempre per sbaglio) da parte della mamma, ma la cosa bella è che ridono sempre.

4 – Le bici-rimorchio

La cosa divertente del mondo a due ruote di Berlino talvolta non sono i ciclisti ma le biciclette stesse. Non è raro incontrare bici fuori dal comune in giro per la città e per fuori dal comune non s’intende un semplice tandem o giù di lì, ma veri e propri mezzi di trasporto di meccanica avanzata fai-da-te. Grossi e piccoli rimorchi vengono agganciati o spesso inglobati alla bicicletta stessa per trasportare bambini, cani, mobiletti, suocere, scolaresche. Attrezzati come le migliori tende da campeggio canadesi, presentano talvolta piccoli sofà, divani-letto e televisori ultrapiatti per far godere la gita al meglio ai suoi passeggeri. Un giorno un uomo è stato visto trasportare una macchina lungo la Hauptstrasse in uno di questi rimorchi. Disarmante, in tutto ciò, la facilità con cui i ciclisti guidano codesti mezzi a non-ben-identificato numero di ruote.

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5 – I passeggiatori

Possedere una bici a Berlino non è solo molto utile ma un vero e proprio status symbol. I membri di questa categoria li riconosci perché girano per la città camminando a piedi con la bicicletta al proprio fianco. Li vedi ovunque: per strada, nella S-Bahn, nella U-Bahn, nei parchi, sempre con la fedele compagna tra le mani. Tuttavia non hanno mai compiuto una pedalata (né mai ci hanno provato). Ce l’hanno e basta e ne vanno fieri, perché Berlino non è solo una metropoli, ma un lifestyle.

6 – Le amanti dell’altitudine

A questa categoria appartengono generalmente le donne tra i 25 e i 40 anni. Non si capisce bene perché ma in quest’età esse non preferiscono avere una semplice bicicletta ma un grattacielo a due ruote. Le vedi pedalare compiendo un giro più lento di un mulino a vento olandese, distendendo la gamba al massimo delle loro possibilità (con buona pace della anche), oppure le vedi ferme ai semafori con il sellino all’altezza della prima vertebra cervicale, dopo aver rischiato per l’ennesima volta una frattura scomposta della tibia o una distorsione del crociato anteriore del ginocchio con interessamento del collaterale mediale per essersi fermate bruscamente ed essere precipitate da un’altezza ragguardevole prima di poggiare i piedi a terra. Alcune di loro, nelle giornate di sole, azzardano dei vestiti svolazzanti ed allora anche l’ennesima stramberia femminile viene perdonata in un secondo.

7 – Le nonne

Diretta evoluzione della categoria precedente, le nonne tedesche presentano nel loro DNA, senza ombra di dubbio, dei geni manipolati in laboratorio. Infatti, rispetto alle coetanee italiane, alle prese con bombole d’ossigeno, vene varicose e lembi di pelle cadente, esse volteggiano serene per le strade come superbe amazzoni dai capelli bianchi. Superano in scioltezza pullman e automobili con pedalate ampie e serene, senza tradire il minimo sforzo. Un raggio di sole sembra splendere costantemente sul loro viso anche nelle giornate più uggiose e la loro vecchiaia altro non è che un passatempo allegro e spensierato.

8 – Gli irriducibili

Per essere onesti, a questa categoria potrebbero appartenere tutti quelli che utilizzano una bicicletta a Berlino. Sì, perché per quanto possa essere piacevole girare per questa città tra parchi, verde e aria pulita, è anche vero che il tempo meteorologico è davvero un nemico perfido e da non sottovalutare. Pioggia, neve, ghiaccio e vento sono tra i fastidi maggiori ma il piacere di godersi quel timido raggio solare capace di illuminare i caldi colori primaverili merita tutto lo sforzo possibile. In tutti i modi, tra gli irriducibili possiamo distinguere gli irriducibili “ma-non-fino-in-fondo” e i veri e propri “Cuori Impavidi”. I primi sono quelli che usano la bici in quasi in tutte le condizioni climatiche ma che nascondono in una tasca della borsa un impermeabile o un ombrellino da tirar fuori al momento giusto. I secondi, invece, non hanno nessuna cura degli agenti atmosferici: pedalano a maniche corte o a torso nudo, schizzando come matti sia che piova o che l’asfalto sia ghiacciato, che nevichi o che l’uragano Katrina si stia abbattendo sulla città e urlando in faccia ai nemici che potranno togliergli la vita ma che non gli toglieranno mai la libertààààààà.

9 – Gli stranieri (quelli che ci provano)

Vivere in un paese straniero è un processo d’integrazione che passa anche per l’assimilazione delle abitudini dei cittadini di quel paese. È per questo che una delle prime cose che fanno molti stranieri a Berlino è comprarsi una bicicletta. Vogliono amalgamarsi il più possibile con il mondo circostante, sentirsi dei pesci nell’acqua. Nelle prime settimane gli stranieri che comprano una bicicletta sono riconoscibili perché sono lenti ed impacciati come lumache. Hanno ancora negl’occhi il terrore dei primi giorni quando più volte hanno rischiato di essere investiti da un numero considerevole di ciclisti berlinesi e per questo ci vanno con i “pedali” di piombo. Dopo essersi sciolti, però, diventano padroni delle strade e visto che l’integrazione passa anche per processi di emulazione, non è raro vederli trasformarsi in una o più delle categorie precedentemente descritte (sì, anche quella delle nonne). Pedalano, pedalano, pedalano perché hanno voluto la bicicletta ed ora devono farlo.

10 – Gli stranieri (quelli che fanno finta)

Come già detto, possedere una bici a Berlino è un vero status symbol, è di moda, fa tendenza. Molti stranieri quindi (tra cui purtroppo molti italiani) seguono la moda e ne comprano una, magari anche bella, moderna, spendendoci qualcosina di soldi, solo però per provarla una volta arrivati a casa il primo giorno e lasciarla poi marcire in una cantina o all’aperto, cercando in futuro di rivendersela per recuperare qualche soldino, magari inventandosi storie di parchi che non hanno mai visto e percorsi naturali che non hanno mai attraversato. In realtà, essi rimpiangono il caro vecchio motorino, la cara e comoda automobile, il divano di casa, il letto della propria stanzetta, la colazione di mammà. Ed è proprio vero, allora, alla fine quello che si dice: Berlino non è per tutti e tutti non sono per Berlino.

*Gabriele Iaconis è nato a Napoli nel 1985. È laureato al corso magistrale di Organizzazione e Gestione del Patrimonio Culturale ed Ambientale presso la Federico II di Napoli. È appassionato di lettura e scrittura e non osa immaginare un mondo senza libri. Ha pubblicato due romanzi: Un motivo in più per guardare il cielo (Boopen LED 2010) e Buenos Aires (Homo Scrivens 2012) nonché racconti in varie antologie. Vive a Berlino dal novembre 2013 e si trova benissimo. Spera di continuare a scrivere e leggere il più possibile.

 

Per informazioni sui suoi romanzi, per parlare con l’autore e per acquisto diretto con dedica di Buenos Aires si può cliccare sulla pagina Facebook Gabriele Iaconis e mandare un messaggio in posta

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FOTO ©Flowzim CC BY-SA 2.0