Le quattro cose che mi hanno più stupito alla Tattoo Convention di Berlino

Lo scorso weekend, dal 4 al 6 agosto, si è tenuta a Berlino la ventisettesima edizione della Tattoo Convention.

Trattandosi di una delle cinque convention più grandi al mondo ed essendo io un’appassionata (benché novizia) di tatuaggi, non ho potuto non cogliere l’occasione. Inutile dire che mi si è aperto davanti un mondo meraviglioso e sconosciuto. In un unico pomeriggio ho visto cose che voi umani non potete neanche immaginare.

1. La musica della body-mod

Una delle cose più impressionanti di una tattoo convention è la colonna sonora. Non sto parlando della musica degli speaker, né dei DJ set. Sto parlando della melodia di centinaia e centinaia di macchinette per tatuaggi che lavorano all’unisono. Appena entrata nell’arena sono stata letteralmente avvolta da un ronzio quasi incessante, paradossalmente rilassante. Per gli amanti del tatuaggio si tratta probabilmente di uno dei suoni più belli che esistano. Inutile dire che mi sono sentita a casa immediatamente.

2. Tanta – ma veramente tanta – pelle

Non c’è da stupirsi del fatto che, a una convention dedicata a fare e mostrare tatuaggi, la vista di cui uno è continuamente graziato sono i metri e metri di pelle scoperta. Non solo mi sono imbattuta in decine di uomini a petto nudo, ma ho addirittura incrociato due o tre persone con addosso nulla più di un paio di mutande di tela. Tra loro, e la gente stesa sui tavoli dei tatuatori, penso di aver visto più fondoschiena in un giorno che nella mia intera vita. Detto ciò, nulla di questa nudità risultava minimamente volgare. Non si trattava di una mostra gratuita, ma di una celebrazione dell’arte che adornava i corpi di ognuno dei partecipanti. Nella migliore tradizione berlinese, ognuno si esprimeva a modo suo senza curarsi del giudizio altrui.

3. Steampunk mania

Oltre ai tatuatori all’opera, diversi stand erano dedicati alla vendita di forniture per tatuaggi, e addirittura alla vendita di chincaglierie più varie. Un tema quasi costante era quello dello Steampunk. Estetica tipica di una narrativa fantascientifica che introduce ad elementi storici una tecnologia anacronistica, alimentata a vapore (steam è vapore, per l’appunto). L’estetica Steampunk è largamente popolare nella cultura della body-mod. I suoi ingranaggi dai colori ramati decorano di tutto e di più, da imbracature decorative per le macchinette da tatuaggio a teschi di vari animali, esposti in vendita.

4. L’arte, tanta, bella, travolgente

C’è da dire però che la cosa più mozzafiato di tutta questa esperienza è stata senza dubbio l’enorme quantità di arte. Ero letteralmente circondata da opere d’arte che prendevano vita sotto ai miei occhi. Ovunque mi girassi, trovavo uno o più tatuatori a lavoro, i loro disegni esposti sullo stand.

L’esperienza è stata talmente travolgente che, nonostante mi fossi ripromessa che non avrei ceduto alla tentazione, non ho resistito e sono stata trascinata anche io nel vortice. Fortunatamente, lo stand di Deianira Tattoo, uno dei negozi italiani presenti alla convention, offriva tatuaggi senza prenotazione. Grazie a Romina, la proprietaria, e  al figlio Leonardo, ho ora sul braccio sinistro un tatuaggio che desideravo da mesi.

La Tattoo Convention Berlin è stata, in tutto e per tutto, una dele esperienze più interessanti che io abbia mai fatto. Consiglio a chiunque si trovi a Berlino l’estate prossima di farci un salto.


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Tutte le foto sono: © Valeria Di Pasquale