“Londra città perfetta per gli artisti? Di sicuro non più. Ormai troppo costosa e pesante”

Francesca Belmonte, nonostante il nome tutto italiano, è cresciuta tra Irlanda e Inghilterra. Dopo anni di collaborazioni in qualità di vocalist col musicista inglese Tricky, si appresta adesso ad uscire con il suo primo album, anche questo dal nome italiano: Anima. E qui unisce attraverso la sua voce suadente musica elettronica, soul, pop, R n’B e molto altro ancora fino a creare un effetto semplicemente ipnotico e bellissimo. “Non è stata una scelta volontaria unire diversi stili musicali: ho un gusto molto eclettico, così come anche Tricky, quindi è normale che il risultato sia molto vario.” Autrice e interprete dei suoi pezzi, si presenta come uno dei più interessanti giovani talenti della musica europea del momento. Noi di Berlino Cacio e Pepe l’abbiamo intervistata via mail e nelle risposte ci ha rivelato molto del suo carattere e di quello che pensa di Londra oggi come luogo dove fare arte.

La strada fino al proprio album. “Ho iniziato a scrivere poesie a 8 o 9 anni. Mi era sempre piaciuto leggere quindi lo scrivere era come una sua naturale estensione. Mi piaceva anche cantare ma non mi ricordo quando esattamente ho unito le due cose. Poi insieme ad altri amici che avevano uno studio in casa abbiamo iniziato a scrivere e registrare canzoni ai tempi del liceo. Incidere un mio album è stato per anni il mio obiettivo e adesso che sta succedendo mi sembra una cosa surreale. La fase di incisione è stata molto simile a quelle per Mixed Race e False Idols, il nono e il decimo album di Tricky, visto che è stato lui il produttore del mio disco. Abbiamo lavorato insieme per anni quindi ormai abbiamo una sorta di processo naturale in studio.”

La collaborazione con Tricky. “Il tempo con Tricky è stato importantissimo perché ho imparato come funzionano le cose dall’interno, non sotto I riflettori. Ho imparato ad accettare che l’essere naive nel fare musica può produrre l’espressione più autentica di un artista. Ho imparato che invece se non si è sinceri con se stessi la propria immagine può uscirne molto danneggiata. Ho imparato la pazienza. Insomma è una lista infinita… E’ stato il periodo migliore della mia vita, ma anche quello in cui mi sono messa più in gioco, e come risultato mi sono ritrovata una persona nuova che ancora sto imparando a conoscere. Questo ha influenzato inevitabilmente il mio album, non tanto sul piano del contenuto lirico ma su quello del lavoro vocale. Non è una cosa facile da spiegare a parole… probabilmente diventerà più chiaro col prossimo album, al quale sto già pensando.”

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Le radici italiane. “Sono nata a Londra e cresciuta in Irlanda, poi sono tornata a Londra quando avevo 11 anni. La mia connessione con l’Irlanda è fortissima perché ci ho passato questi anni fondamentali per la mia formazione. Mio padre è italiano ma lasciò l’Italia da ragazzo. Tuttavia ho ancora una bella connessione con questa terra, quando sono a Napoli mi sento a mio agio e ho la sensazione di capire meglio chi sono e da dove vengo. Dal punto di vista culturale non sono vicina all’Italia quanto vorrei, ma ho in programma di vivere a Napoli per un po’ di tempo in futuro.”

Londra, paradiso per gli artisti? “Probabilmente in ogni grande città è più facile trovare le giuste opportunità per il semplice fatto che se ne presentano di più. Ma dal punto di vista artistico non direi che Londra è il miglior posto dove vivere adesso. E’ davvero troppo costosa e non c’è spazio per nuovi movimenti o stili musicali perché ormai è una città dove la gente esiste piuttosto che vivere. L’avversità delle condizioni in genere è un terreno fertile per l’espressività e la creatività ma al momento c’è un senso di pesantezza a Londra che fa sentire anche me stessa improduttiva. Per questo sto pensando di lasciarla. Detto questo bisogna ammettere però che ci sono ancora artisti eccezionali che escono da questa città, come Tirzah e Blue Daisy.”

Francesca Belmonte

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Uscita prevista: 29 maggio 2015