«Mamma, morirò in un attacco terroristico»

Di Marta Baggiani*

Mamma, morirò in un attacco terroristico. Ve lo dico perché è molto probabile che ciò accada. Faccio parte di quella parte privilegiata di giovani over 20 che hanno avuto la possibilità di studiare e girare un po’ il mondo. E non l’hanno fatto per poi chiudersi in casa. 

Certo, fossi nata ad Aleppo o a Kabul, adesso non staremmo qui a parlare di questa cosa, visto che difficilmente, e senza troppo clamore, sarei arrivata a questa età. Ma faccio parte di questa parte di mondo che fino a ieri poco faceva caso ai terroristi che facevano centinaia di morti al giorno in Medio Oriente. Poi il problema si è spostato più in qua. Per questo morirò in questa guerra, forse. I vostri genitori, o più probabilmente i vostri nonni, sono morti in altre guerre, più facilmente identificabili come tali, ma non per questo meno atroci.

Oggi io mi sento di combattere una guerra: una lotta contro la paura, contro l’ignoranza, contro chi ci vuole spaventati e manipolabili. A tutti loro dico: NOI NON ABBIAMO PAURA. Ci siamo fatti in quattro per aprire le nostre menti, sui libri ma soprattutto in giro per il mondo, dove abbiamo raccolto il fiore della tolleranza e piantato il seme dell’amicizia, quella che non guarda alla religione e al colore della pelle. Non avremo paura di prendere i nostri aerei per vedere se quei semi crescono. Non avremo paura di continuare a viaggiare, vedere, toccare, sorridere, amare oltre ogni confine. Lo faremo per la nostra causa. La nostra lotta è senza bombe, ma noi non abbiamo paura. E se cadremo vorrà dire che, come i nostri bisnonni non troppi anni fa, avremo combattuto per il valore più bello che c’è: la nostra LIBERTÀ. Questa è la nostra resistenza.

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Marta Baggiani (26 anni) studia Scienze Internazionali e Diplomatiche presso l’Università degli studi di Bologna nella sede di Forlì. Ha vissuto a Parigi, dove ha frequentato l’Université Paris II, e a Mosca, dove ha fatto uno stage presso l’Ambasciata d’Italia. Ha inizialmente pubblicato queste parole sul suo profilo Facebook come reazione agli attentati di Nizza della notte del 14 Luglio. 

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