Porno, i tedeschi preferiscono i video di loro connazionali

Pornhub, uno dei maggiori siti internet di sharing pornografico, con una media di 15 milioni di visitatori al mese, ha di recente pubblicato le proprie statistiche per il paese Germania. A parlarne è stato anche Henri Tartaglia nel suo articolo “DEUTSCHE HOLEN SICH AM LIEBSTEN AUF SICH SELBST EINEN RUNTER” per Vice.

Già a dicembre 2013, il caso RedTube aveva fatto tremare migliaia di utenti tedeschi. Trentamila, per l’esattezza, che erano stati multati per aver visionato clip hard coperte dalla legge sul copyright. L’ingiunzione di pagamento era arrivata tramite missiva su mandato della società svizzera The Archive. Tra le pellicole che avevano generato maggior interesse emergevano, allora, “Amanda’s secret”, “Dream Trip”, “Miriam’s Adventure” o, ancora, “Glamour Show Girls”.
Alla faccia della privacy.

A pochi mesi da quel fatto/misfatto, la Germania fa parlare ancora di sé: la questione del porno online torna in auge e, questa volta, ad attirare l’attenzione dei media è proprio lInsights Blog di PornHub, che periodicamente diffonde le proprie indagini relative alle abitudini dei suoi internauti. Il sopracitato Tartaglia definisce i risultati di tali statistiche tanto sconcertanti quanto noiosi.

A quanto pare, infatti, le preferenze degli utenti teutonici verrebbero morbosamente indirizzate verso attori e attrici che abbiano la loro stessa provenienza. Ecco, così, che le parole più frequentemente digitate sono “german”, “german milf”, “german mum in public”, “german dirty talk”, o addirittura “german smoker”. In barba al successo del commercio salutista tedesco, l’idea di una fumatrice ha ancora un suo perché.

Da un punto di vista geografico, invece, al sud l’anal sex va per la maggiore, mentre al nord si preferisce l’hentai (breve excursus sul tema per i non pratici: l’hentai racchiude in sé l’insieme di video pornografici giapponesi, con tutto ciò che la sapienza cartoon nipponica ha da offrire. Devo ammettere di aver dato un’occhiata su internet per quanto riguarda il significato del termine. Interessante la definizione di Wikipedia in proposito:

“anormalità”, “metamorfosi”, ma anche “sessualmente perverso” […]. Elementi di fantasie sessuali sono rappresentati in maniera che sarebbe impossibile filmare, neppure disponendo di un budget consistente dedicato agli effetti speciali”).

Gli abitanti della circoscrizione di Amburgo vincono poi il premio per i più horny di Germania, mentre i Bavaresi si posizionano in classifica come i più sfrenati per numero di clip visionate (una media di 7,3 in 8 minuti): chi ha avuto esperienze con tedeschi e tedesche saprà forse come commentare.
Ma c’è di più. Il sabato e ad agosto l’affluenza su PornHub si riduce drasticamente, così come a Natale, Capodanno, 1° maggio e 3 ottobre: durante le feste e in ferie, insomma, il porno online passa in secondo piano.
Non è così, invece, durante una normale settimana lavorativa o quando l’umore è a terra. La maggiore impennata di traffico di utenti è stata infatti registrata il 25 maggio 2013, dopo la finale di UEFA Champions League Borussia Dortmund VS Bayern Munchen o, ancora, quando la squadra di football di Denver ha perso al Super Bowl a gennaio 2014. Se prima dell’inizio del match gli utenti di PornHub si assestavano su una percentuale del 50%, nemmeno 24 ore dopo la sconfitta si era già saliti al 70% nell’area di Denver.

Significativo? Forse. Per quanto, di primo acchito, queste statistiche sembrino un gossip di cui ridere e raccontare agli amici italiani e tedeschi, esse rivelano in realtà il lato malinconico del sesso e dell’impatto che su questo assumono gli eventi esterni: ciò che emerge, infatti, è che al porno online si ricorre quando si è più vulnerabili. La domanda sorge spontanea: è allora qualcosa per perdenti? I tedeschi lo sono più di altri?

Piccola rivincita per chi, con i tedeschi, ha avuto qualche delusione di troppo.
Ciò che è certo è che gli utenti dei siti di sharing pornografico, da PornHub, a RedTube, a YouPorn – e chi più ne ha, ne metta – dovrebbero porre più attenzione, perché ancora non sanno di essere osservati continuamente.

la foto dell’articolo è © overdrive_cz / CC BY – SA 2.0

 

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