Quattro parole tedesche (e una italiana) di cui non esistono traduzioni

Si intitola Found in Translation ed è un interessantissimo progetto grafico realizzato Anjana Iyer  e presentato all’interno dell’iniziativa 100 days Project (“Sei un artista? trascorri 100 giorni dedicandoti ad un progetto a cui tieni moltissimo”).

Al centro delle illustrazioni di questa graphic designer neozelandese vi sono parole dal significato così originale che esistono solo in una lingua. Non hanno traduzioni dirette, ma servono più parole per definirle e, magari, come ha fatto lei, anche un bel disegno. Giustamente in questa lista appaiono anche alcune parole tedesche.

Gli esempi più significativi

Conoscete una parola capace di rendere il Fernweh tedesco, ovvero la nostalgia per un posto in cui non ci è mai stati? E di Schadenfreude tedesco e cioè “il godere delle disgrazie altrui”? E che dire di quella faccia da schiaffi che in Germania può essere semplicemente menzionata come Backpfeifengesicht? Anche noi abbiamo i boschi, ma sarà perché non abbiamo avuto i Grimm, il desiderio di descrivere la sensazione di trovarsi da soli in mezzo alla boscaglia non l’abbiamo mai definita come i tedeschi con Waldeinsamkeit. Per l’Italia c’è solo una parola, la trovate alla fine dell’articolo. E sorriderete…

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Found in Translation

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Foto di copertina © Anjana Iyer