Ieri pomeriggio le forze dell’ordine di Berlino hanno effettuato una grossa operazione di polizia contro l’Artemis, tempio della FKK Kultur (Freikörperkultur, letteralmente cultura del corpo libero, nudismo) e soprattutto bordello più celebre della città, molto amato dai turisti italiani (ne abbiamo già parlato qui).
La dinamica dell’operazione. La retata in zona Berlin-Halensee ha visto in azione più di 900 unità tra forze di polizia, pubblici ministeri e funzionari dell’Hauptzollamt – l’ufficio responsabile dei controlli fiscali – che hanno perquisito da cima a fondo l’edificio. Gli inquirenti hanno fermato tutte le prostitute e i dipendenti trovati nel locale al momento dell’irruzione, almeno 220 persone. Saranno sentiti in qualità di testimoni e non di indagati. Sono inoltre stati emanati diversi mandati di cattura e Stefan Redlich, il portavoce della polizia, ha confermato sette arresti – tra cui quelli dei due gestori della struttura – e confische per almeno 100.000 euro.
Le ragioni della retata. Come riportato da Berliner Morgenpost, il bordello è sospettato di numerosi reati, in particolar modo evasione fiscale (si parla di cifre nell’ordine dei milioni di euro), lavoro nero e tratta di uomini. Le indagini erano già partite lo scorso anno ma questa volta sono state condotte a tappeto: oltre all’Artemis, sono state perquisiti altre 16 abitazioni e uffici. Alcuni media tedeschi ipotizzano una connessione dell’operazione Artemis con le retate di martedì contro i clan arabi che controllano una parte importante delle attività criminali di Berlino, ma gli inquirenti non hanno rilasciato alcuna conferma in proposito. Nei prossimi giorni le autorità analizzeranno i dati nei computer confiscati e decideranno se chiudere o meno l’Artemis.