Sylt

Sylt, l’isola più amata della Germania

In Germania c’è il mare

“Davvero?” – replicheranno in molti sarcasticamente. Ma ammettiamolo: chi tra di noi, pensando a questo Paese, non ha immaginato solo infinite distese di verde, la Foresta Nera, il castello di Neuschwanstein o il Bacino della Ruhr? Oppure chi, semplicemente, non ha mai creduto che i tedeschi d’estate migrassero verso la nostra amata Italia in preda alla disperazione, per godere di qualcosa a cui loro anelano? Ebbene, non solo le coste tedesche sono bagnate dal mare (anzi due, il Mare del Nord e il Mar Baltico), ma quello del Nord è la cornice di numerose isole, tra cui Sylt, la più conosciuta ed amata dai tedeschi.

Sylt è il punto più settentrionale della Germania

Sylt è diventata un’isola in seguito all’erosione marina. Le sue spiagge si estendono lungo quaranta chilometri, e sul territorio isolano si trova il punto più settentrionale di tutta la Germania, List, da cui parte un traghetto in direzione Rømø, un’isola danese raggiungibile in soli quaranta minuti. Una curiosità: se in futuro doveste imbattervi in una discussione con alcuni tedeschi convinti che lo scettro di località più a Nord della Germania spetti alla penisola di Holnis, voi potrete ribattere che ciò corrisponde al vero, ma solo se si considera la terraferma. Trovandovi in quest’area dello Schleswig Holstein, la cui costa si affaccia sulla Danimarca, potrete infatti calpestare la punta più settentrionale del Paese. E queste, converrete con me, sono soddisfazioni impagabili.

Il vento

La caratteristica principale dell’isola, oltre alle ampie spiagge sabbiose, le tradizionali case con i tetti in paglia, gli immancabili Strandkörbe (sedie a sdraio a forma di cesta con rivestimento in vimini) e la vegetazione tipica delle aree frisone è il forte vento, emblema e Signore incontrastato del luogo. Ad esso è persino stato dedicato uno dei simboli di Sylt: arrivati a destinazione c’è un’intera famiglia ad accogliervi nella piazza della stazione ferroviaria. Ma attenzione, non prendetemi alla lettera: questo nucleo familiare infatti vi sorride al vostro arrivo ma non vi aiuta con i bagagli, trattandosi di un’opera scultorea. Gli amanti degli sport acquatici considerano Sylt il luogo ideale per coltivare la loro passione. Nel corso degli anni, l’isola si è persino conquistata il titolo di località ospitante due dei principali campionati di kitesurf e windsurf a livello mondiale.

Sylt e il turismo

Nel 2013 l’ufficio nazionale del turismo ha nominato la mondana ed esclusiva Sylt meta turistica dell’anno, scelta tra cento partecipanti al concorso. Le ferrovie tedesche permettono di raggiungerla comodamente in treno, ma decidere di trasportarvi la propria auto non rappresenta la soluzione più economica. Nonostante i costi che la vita sull’isola implica, attualmente Sylt si trova a dover gestire un’ondata di turisti senza precedenti. I tempi in cui il territorio era sinonimo di buen retiro lontano dai ritmi e dalla frenesia cittadina sembrano ormai lontani.

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Un ristorante-simbolo: Sansibar 

In Germania capita spesso di vedere due adesivi campeggiare sui finestrini delle auto. Uno di questi ritrae la particolare conformazione territoriale di Sylt, il secondo invece due spade incrociate. Queste rappresentano il logo di Sansibar, ristorante molto conosciuto che si trova nei pressi di Hörnum, la città situata nel punto più a sud dell’isola. Qui, oltre ad una lunga lista di gustose pietanze, tra cui un eccezionale Kaiserschmarrn (una sorta di pancake a pezzetti, servito con crema alla vaniglia e/o marmellata) si possono acquistare gadgets di ogni tipo. Il successo di questo tempio del gusto è stato così dirompente da portare alla creazione di merchandising in vendita presso un negozio distante pochi metri da esso. Se doveste mai visitarlo, siate preparati: i prezzi dei prodotti in vendita sono proibitivi.

Rummelpottlaufen e Biikebrennen       

Quando mi sono recata a Sylt per la prima volta me ne sono innamorata. Il paesaggio differisce notevolmente dai tratti che caratterizzano le nostre coste. Ho provato ad immaginare come si potesse festeggiare il capodanno su di un isola tanto “particolare” e ho recentemente scoperto che i festeggiamenti del 31 dicembre si riassumono nel termine (di facile pronuncia) Rummelpottlaufen, tradizione secondo la quale i bambini e gli adulti recitano poesie recandosi di casa in casa. Il tutto rigorosamente in maschera. In dono ricevono spesso dolci, e i più fortunati persino Kleingeld (spiccioli), mentre gli adulti vengono ricompensati con bevande alcoliche. Nella giornata del 21 febbraio, invece, gli abitanti dell’isola e i numerosi turisti si ritrovano per celebrare il loro antico festival, denominato Biikebrennen. Il cielo dell’isola viene illuminato dalle fiamme del fuoco attizzato su grandi pile di legno. Nell’epoca pagana, questo rappresentò un rito sacrificale dedicato agli dei e simboleggiò il culto della natura e del suo potere. Nei secoli, la credenza corrispose ad un arrivederci rivolto ai marinai, capace, al contempo, di segnare la fine dell’inverno.

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