Paesaggio

Tu sei la stella, la dedica d’amore in versi di August von Platen, il poeta che ispirò Thomas Mann

Tu sei la stella: una dolce poesia dedicata all’amore del letterato tedesco August von Platen

Ufficiale per tradizione famigliare, August von Platen si rese presto conto della sua vocazione letteraria, vocazione che coltivò diventando un poeta e drammaturgo di cui anche il celebre Goethe intuì il talento e la sensibilità poetica. Eleganti e sagaci, i suoi componimenti risentono dell’inquietudine nordica del suo animo, origini da cui tuttavia si allontanò trasferendosi in Italia, dove trascorse gli ultimi anni della sua vita. Morì nel 1835 a Siracusa.

August von Platen e Thomas Mann

Curioso è l’interesse che Thomas Mann riservò ad August von Platen: diversi elementi dimostrano che Mann si ispirò proprio a Platen per la costruzione del personaggio di Gustav von Aschenbach del romanzo La morte a Venezia. Ad avvalorare questa tesi sono innanzitutto i due nomi in questione: August riprende l’anagramma di Gustav e Aschenbach rimanda ad Ansbach, cittadina d’origine di Platen situata in Baviera. Ma sono l’omosessualità e la morte per colera in Italia a confermare la teoria, in quanto accomunano Platen e Aschenbach.

La poesia

Il componimento Tu sei la stella è un esempio della contraddizione interna all’animo di Platen. Nonostante la sua formazione classicista ed anti-romantica, la sua arte poetica risentì fortemente dell’influenza del romanticismo e della diversa interpretazione che quest’ultimo aveva dato dell’amore, come si evince anche dai componimenti che egli dedicò ai suoi amanti.

Tu sei la stella

Tu sei la stella che nuota nell’azzurro,
sicura di sé, per l’immensità,
tu sei il loto che nuota nell’oceano, dove
lo bagnano le onde,
tu sei la lacrima che nuota nell’occhio,
sola, sotto ciglia contratte dal dolore;
tu sei la piuma di un usignolo
che nuota nell’aria tiepida;
tu sei il petalo di rosa che nel calice,
offerto da belle donne, nuota.

Du bist der Stern

Du bist der Stern, der hoch im Blauen schwimmt,
Durch’s Unermessne mit Vertrauen schwimmt;
Du bist der Lotos, der im Ocean,
Wo rings die Wogen ihn umthauen, schwimmt;
Du bist der Tropfen, der im Aug’ allein,
Ach, unter gramverzognen Brauen! schwimmt;
Du bist die Feder einer Nachtigall,
Die durch die Lüfte, durch die lauen, schwimmt;
Du bist das Rosenblattchcn, das im Kelch,
Den uns kredenzen schöne Frauen, schwimmt.

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Immagine di copertina © Skeeze CC0 creative commons