Un altro omicidio ad Alexanderplatz, il luogo più pericoloso di Berlino

É una domenica come tante altre ad Alexanderplatz: i negozi sono chiusi ma la piazza è ugualmente attraversata in maniera costante da famiglie berlinesi che con i loro bambini si godono il tanto aspettato giorno libero, artisti di strada che cercano di stupire con il loro talento i vari passanti e da turisti che, tra l’orologio del tempo del mondo e l’hotel Park Inn, fissano a bocca aperta la Torre della televisione. Tutto procede secondo la normalità. Poco dopo le ore sedici, però,le sirene della polizia trasformano l’aria di gioia e di serenità, che fino a quel momento regnava sovrana, in un clima di tensione e agitazione che coinvolge tutti i presenti. Tensione e agitazione che si trasformano ben presto in stupore, incredulità e orrore non appena viene sparsa la notizia dell’accaduto: un omicidio.

Incredibile ma vero: un assassinio nel cuore di una domenica pomeriggio nel posto in assoluto più frequentato della capitale tedesca. Più di 360.000 persone attraversano ogni giorno Alexanderplatz, una delle piazze più famose e amate d’Europa.

La vittima è il trentenne Torsten N. Era appena uscito insieme ad un amico e a due ragazze da un club sulla Dirkenstrasse e con loro stava camminando verso la Karl-Liebknecht Strasse. Qui incontra un gruppo di ragazzi che come lui, erano da poco usciti dallo stesso club. Un incontro fatale. Tra questi ragazzi infatti c’è anche il suo assassino: il diciottenne Niklas L.

Per motivi non ancora chiari, inizia uno scambio di parole tra i due gruppi che in pochi secondi si trasforma in una lite violenta. Improvvisamente e repentinamente, il diciottenne sfila poi dalla tasca un coltello e senza troppe esitazioni lo infila con un colpo diretto nel petto della vittima. Un colpo mortale.

Torsten N. è la terza vittima di omicidio che, nel solo arco di due anni, avviene nell’area di Alexanderplatz. Nell’ottobre del 2012 il ventenne Jonny K. ha perso la vita a pochi metri dal Rotes Rathaus, picchiato brutalmente da un gruppo di coetanei. Solo poche settimane prima un ventitreenne era stato ferito gravemente nei pressi della stazione con un colpo d’arma da fuoco. Nel giugno del 2013 poi, la polizia ha sparato e portato alla morte un trentunenne che si era immerso completamente nudo nella Neptunbrunnen e che, con un coltello alla mano, si voleva scagliare contro un agente.

Anche se è difficile da credere, secondo le statistiche cittadine, Alexanderplatz è a tutti gli effetti il luogo più pericoloso di Berlino: annualmente diventa infatti lo scenario di ben 19.000 delitti. Se si prende in considerazione il solo 2013, la media dice che ogni sette giorni vi si è compiuto  un grave delitto come una rapina o una lesione colposa.

Dopo la morte di Jonny K., una pattuglia di polizia sorveglia ventiquattr’ore su ventiquattro la piazza ma ciò non è servito purtroppo ad aumentare il livello di sicurezza che il luogo più frequentato della capitale dovrebbe offrire in maniera impeccabile.

Alex è tuttora ancora uno dei punti principali di incontro di senzatetto, mendicanti, alcolizzati, borsaioli e delinquenti. E probabilmente lo sarà ancora per molto, nonostante non sembri a prima vista (e, in generale, non pensiamo che sia un’area da evitare per problemi di sicurezza, c’è un tale viavai all’interno della piazza che, se si prendessero in considerazione le persone che ci passano e si facesse la media con quelle che lì subiscono qualche reato, non parleremmo di grandi numeri). Ad ogni modo, meglio stare sempre attenti. Ad Alexanderplatz come altrove.

La foto è sebaso CCBYSA4.0

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