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Berlino non vuole più che i suoi ciclisti muoiano per incidenti stradali

Berlino può essere veramente considerata un paradiso per i ciclisti?

Appena arrivai a Berlino, la prima cosa che feci fu di comprare una bicicletta per potermi muovere in piena libertà, senza dipendere dai mezzi pubblici. Una scelta dettata anche dal fatto che Berlino offre una rete di piste ciclabili che, nella maggior parte di altre capitali europee, se la sognano. Ma non è tutto oro quel che luccica. Secondo The Economist, solo nel 2018 è morto un ciclista al mese, a Londra 10 durante tutto il 2017. La capitale britannica, però, conta il triplo degli abitanti di Berlino e, sicuramente, non è conosciuta per essere bike-friendly come la città tedesca. Se si passeggia per le strade berlinesi, capita abbastanza spesso di trovare delle bici bianche, circondate da fiori e lumini accesi. Sono le cosiddette ‘bici fantasma’ parcheggiate nei luoghi dove i ciclisti sono morti a causa di incidenti stradali. Per cercare di tutelare i ciclisti berlinesi, il comune ha recentemente approvato un aumento del budget per rendere più sicure le piste ciclabili, dopo anni di proteste.

La lotta dei ciclisti berlinesi per rendere più sicure le piste ciclabili

I rischi che corrono i ciclisti sono, da tempo, al centro delle discussione degli urbanisti. Già a partire dagli anni ’90, una volta riunita la città, i pianificatori urbani avevano previsto una fitta rete di piste ciclabili ma, con il costante aumentare dei cittadini che hanno scelto di muoversi in bici (Exberliner stima che siano più di mezzo milione), sembra che le corsie dedicate alle due ruote non siano più abbastanza. A questa mancanza, va aggiunto anche il comportamento spericolato degli automobilisti, che ha causato numerose vittime tra i ciclisti. Per sensibilizzare l’amministrazione comunale, già nel 2015, il gruppo di attivisti Volksentscheid Fahrrad ha presentato all’allora senatore addetto ai trasporti di Berlino Andreas Geisel un manifesto di 10 punti in cui veniva proposto un piano per migliorare la situazione delle piste ciclabili berlinesi. Geisel rifiutò la proposta affermando che venivano spesi già 14 milioni di euro per mantenere le piste ciclabili. Vennero allora raccolte più di 100.000 firme tra i cittadini per far accettare il piano che, dopo due anni, a dicembre 2018, venne approvato da Regine Günther, attuale senatrice addetta ai trasporti della città di Berlino.

Il nuovo piano prevede una consistente somma di denaro

La Günther ha assicurato che, col nuovo piano regolatore, il budget dedicato al miglioramento delle infrastrutture per le biciclette sarà di ben 50 milioni di euro all’anno. I percorsi all’interno di Berlino dedicati alle due ruote saranno implementati di 350 chilometri entro il 2025. Sarà possibile arrivare a questo risultato vietando l’accesso ai veicoli motorizzati in alcune strade del centro, tranne pochissime eccezioni. Inoltre alcuni tratti, ritenuti più pericolosi, verranno dotati di un guard-rail per evitare che le macchine possano accidentalmente invaderle e provocare seri danni ai ciclisti, al momento il primo tratto interessato è l’Hasenheide a Kreuzberg. Verrà inoltre realizzata una rete di autostrade per biciclette di circa 100 chilometri che dal centro di Berlino si estenderanno nelle cittadine limitrofe. Non si sa entro quando inizieranno tutti i lavori per i nuovi percorsi ciclabili, ma, secondo l’attivista Peter Feldkamp intervistato dalla Tagesspiegel, «se il senato lavora a questa velocità, ci metteranno 150 anni».

Berlino Schule tedesco a Berlino

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Immagine di copertina: biciclette © paologhedini on Pixabay